Geronimo La Russa, nuova avventura: “Mio padre non voleva”

In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il figlio di Ignazio La Russa, Geronimo, da poco nominato per una carica importante 


Non sono assolutamente mancate le polemiche e le critiche in merito alla sua nomina nel consiglio di amministrazione del teatro ‘Piccolo‘ di Milano. Geronimo La Russa ci mette la faccia e risponde a coloro che hanno sollevato questo polverone. Lo ha fatto rilasciando una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera‘ in cui ci ha tenuto a fare il punto della situazione. Queste sono alcune delle sue parole: “Ho un cognome importante, lo so, ma ho anche 43 anni.
Geronimo La Russa (Ansa Foto) Notizie.com


Cosa devo fare? Devo annientare la mia vita e le mie passioni e aspettare il giorno in cui mio padre non darà più fastidio a nessuno?“. E’ un fiume in piena l’attuale numero uno di Aci. In merito alle dichiarazioni da parte del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ribadito: “Sono più a un atto dovuto del sindaco di una giunta di sinistra che ad altro. Io lotto per un mondo che non abbia preconcetti“. Poi si è ricordato che fu proprio il primo cittadino a nominarlo nel consiglio di amministrazione di M4 (linea della metropolitana).


Geronimo La Russa, sulla nomina precisa: “Mio padre Ignazio non è intervenuto”




Poi ha continuato dicendo: “Ho notato la composizione di vari cda di istituzioni culturali, sicuramente tutte persone bravissime, ma tanti nomi di politici o ex politici di sinistra. Perché La Russa non va bene, e altri sì?“. Altro che “aiuto” dal padre per una sua nomina. Anzi: “E’ successo esattamente il contrario. Vorrebbe che mi dedicassi solo a mandare avanti lo studio legale perché è quello che mi dà da vivere. Altro che incarichi e poltronifici. Sono fake news“.
Geronimo La Russa (Ansa Foto) Notizie.com


Anche perché ha precisato: “A prescindere dallo studio legale, c’è l’Aci dove sono stato eletto e non nominato e una società privata con l’amica Barbara Berlusconi che conosco da 20 anni e con i suoi fratelli. E sottolineo che nessuno ricorda che l’incarico al Piccolo è gratuito. L’unica nomina remunerata è quella in M4 avuta dal sindaco“.


In conclusione ribadisce: “Se avessi voluto ruoli chiave avrei fatto delle scelte di vita diverse e ora magari sarei in politica. Parentopoli? Queste accuse mi fanno sorridere. Ci tengo a coltivare le mie passioni e aiutare il prossimo“.


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Matteo Ricci sicuro: “Alle Europee ci sarà una grande sorpresa”

Matteo Ricci, esponente del Pd e sindaco di Pesaro, in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ svela che alle prossime Europee ci sarà una grande sorpresa.


Nel giorno dell’uscita del suo libro Pane e politica Matteo Ricci rilascia una lunga intervista a Il Fatto Quotidiano e affronta diversi temi tra cui anche il futuro del ‘suo’ Pd: “Bisogna tornare ad essere un partito popolare e ascoltare la gente, soprattutto quella in periferia. Questo non significa assolutamente essere populisti, ma raccontare in maniera semplice la complessità del mondo in cui viviamo“.
Il sindaco Ricci sulle prossime Europee e non solo – Notizie.com – © Ansa


Per il sindaco di Pesaro un passaggio anche su Elly Schlein: “Lei ha davanti una sfida non semplice da vincere perché tenere unito il Pd non è affatto facile. Deve fidarsi di chi ha lavorato nei territori e di chi ama il partito. Solo in questo modo potranno arrivare i risultati“.


Ricci apre al M5s


Ricci non chiude la porta al M5s – Notizie.com – © Ansa


Matteo Ricci è sempre stato tra coloro che hanno spinto ad una alleanza con i pentastellati e lo conferma anche in questa intervista: “Io credo molto in questo percorso e sono certo che Renzi ha fatto cadere il governo perché vedeva una prospettiva politica, che lui ha deciso di interrompere a causa di idee diverse“.


Un accordo che potrebbe portare dei risultati già alle prossime Europee: “Se si fanno le cose fatte bene, allora potrebbe esserci un risultato inatteso. Con i 5Stelle sono molto le cose in comune che quelle che ci dividono. Io sono per una competizione cooperativa, cosa che avvantaggia entrambi“.


“A Firenze il Pd è molto forte”


Ricci sul ruolo del Pd a Firenze – Notizie.com – © Ansa


Nonostante questa apertura, non mancano le divergenze tra i due partiti. “Il Pd a Firenze è molto forte – spiega Ricci soffermandosi sulla decisione di Conte di candidare per il ruolo di sindaco Tommaso Montanari – spesso arriviamo anche sopra il 30%. Non si può pensare che un partito così forte nel territorio non abbia a disposizione una classe dirigente per guidare la città. Proprio per questo motivo prima ho parlato di competizione cooperativa. Bisogna lavorare con le nostre diversità“.


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Conference League, Cukaricki-Fiorentina, le pagelle, Nzola su rigore basta e avanza, viola primi in classifica

La formazione di Italiano vince 1-0 e riesce a ottenere la seconda vittoria consecutiva del girone senza soffrire più di tanto


Vittoria ottenuta col minimo sforzo. Non una bella Fiorentina, ma efficace che batte il Cukaricki per 1-0 con una rete segnata da Nzola su calcio di rigore.
Nzola della Fiorentina viene festeggiato dopo il gol su rigore al Cukaricki (Ansa Notizie.com)


Per il giocatore della Fiorentina è la prima rete stagionale e in Europa della sua carriera. Ora la squadra di Italiano dopo aver inseguito tanto è prima in classifica col destino nelle proprie mani.


Tabellino e pagelle




Cukaricki (4-3-3): Filipovic 6,5; Nikcevic 6, Vranjes 5 (68′ Jovanovic 5,5), Kovacevic 6, Tosic 6; Stankovic 5,5, Sissoko 6, Kovac 5 (86′ Singh ng); Ivanovic 5,5 (68′ Cvetkovic 6) , Adetunji 6, Ndiaye 5,5 (80′ Miladinovic ng). A disposizione: Belis, Samurovic, Rogan, Stojanovic,, La. Stojanovic, Arsovic,. All.: Matic


Fiorentina (4-3-3): Christensen 6; Pierozzi 6, Milenkovic 5,5, Ranieri 6,5, Biraghi 6 (55′ Parisi 6); Lopez, Bonaventura 5,5, Duncan 6 (55′ Mandragora 5,5 84′ Arthur ng); Sottil 6, Nzola 6 (70′ Kouame 5,5), Ikone 5,5 (55′ Brekalo). A disposizione: Terracciano, Comuzzo, Martinez Quarta, Gonzalez, Infantino, Mina, Barak. All.: Italiano


Arbitro: Schroder (Ger) 6


Marcatori: 8′ Nzola su rigore


Note: Spettatori 10.000 circa. Ammoniti 7′ Ndiaye, 40′ Adetunji, 44′ Biraghi, 83′ Parisi, 94′ Singh


Recupero: pt 4′, st 6′


I Top


Il momento in cui Nzola segna il rigore (Ansa Notizie.com)


NZOLA In verità non fa una gran partita, ma ha il merito di presentarsi sul dischetto e segnare la rete che sblocca la partita. E’ il suo primo gol in Europa, chissà che possa servire a sbloccarlo in maniera definitiva, visto che il suo avvio di stagione è stato deludente.


MAXIME LOPEZ Uno dei pochi che si salva in una partita strana. Mette ordine e dà i tempi giusti ai suoi compagni. Sempre nel posto giusto, nel momento giusto.


RANIERI E’ giovane, ma non sembra per come si muove in campo. E’ vero che davanti non ha giocatori che lo possono impensierire ma gioca con grande autorevolezza.


I Flop


Andrea Sottil durante un’azione in Fiorentina Cukaricki (Ansa Notizie.com)


IKONE‘ La Fiorentina vince anche quando c’è lui in campo, ma per le sue doti tecniche potrebbe fare di più anche per permettere ai suoi compagni di mettere al sicuro il risultato.


VRANJES Un po’ troppo disordinato e il problema vero che la Fiorentina non ne approfitta, soprattutto Bonaventura e anche lo stesso Ikonè.


BONAVENTURA Ha un paio di occasioni ma non riesce a concretizzarle come sa fare, soprattutto una nel secondo tempo dove da posizione favorevole manda il pallone dalla parte opposta da dove è la porta.


 


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Europa League, brutta Roma va ko a Praga: i top e flop del match

Europa League, si è concluso da poco il match che ha visto impegnata la Roma di José Mourinho, in trasferta, contro i cechi dello Slavia Praga 


La Roma esce sconfitta dal freddissimo match di Praga contro lo Slavia e con una posizione in meno in classifica. Un primo tempo che è stato letteralmente dominato da parte dei padroni di casa che, in più di una occasione, ha cercato la via della rete. Anche se la difesa giallorossa è stata molto attenta (ed a tratti fortunata) visto che non sono riusciti a trovare la via della rete. Una Roma che, nei primi 45 minuti, è apparsa molto molle e fragile in ogni parte del campo. Anche perché non ha effettuato un solo tiro nello specchio della porta.
Slavia Praga-Roma (Foto LaPresse) Notizie.com


I cechi partono forte anche all’inizio del secondo tempo ed alla fine arriva il gol che porta la firma di Jurecka. Il trequartista approfitta di un errore da parte della difesa giallorossa apparsa disattente: non è bastata una ottima parata di Svilar in precedenza. Ad un quarto d’ora dalla fine arriva la rete del 2-0 con Masopust che trova l’angolino con un tiro dalla distanza dove l’estremo difensore giallorosso non può mai arrivarci.


Da segnalare un episodio molto particolare: Van Buren viene ammonito ancor prima di entrare visto che l’arbitro non gli aveva dato l’ok per il suo ingresso. Una sconfitta che cambia i piani della Roma che scivola al secondo posto, a pari punti proprio con lo Slavia. Per potersi qualificare dovrà aspettare la prossima gara ed, ovviamente, vincere.


Il tabellino e le pagelle di Slavia Praga-Roma 2-0


Slavia Praga-Roma (Foto LaPresse) Notizie.com


MARCATORI: 50′ Jurecka, 74′ Masopust (SP)


SLAVIA PRAGA (3-4-1-2): Mandous 6; Masopust 7 (78′ Vlcek s.v.), Ogbu 6, Holes 6; Doudera 6.5, Zafeiris 6 (78′ Sevcik s.v.), Dorley 6.5 (89′ Van Buren 5.5), Bofil 6; Jurecka 7 (87′ Wallem s.v.); Chytil 5.5 (96′ Hromada s.v.), Provod 6. All.: Trpisovsky


ROMA (3-5-2): Svilar 6, Mancini 5.5, LIorente 5.5 (77′ Renato Sanches s.v.), N’Dicka 6.5; Celik 6, Bove 5.5, Paredes 5 (84′ Joao Costa), Aouar 5 (46′ Cristante 5.5), El Shaarawy 5 (46′ Karsdrop 5.5); Belotti 4.5 (68′ Dybala 6), Lukaku 5. All.; Mourinho


AMMONITI: Masopust, Sevcik, Van Buren (SP), Parades, Ndicka (R)


RECUPERO: 1′ p.t., 7′ s.t.


I top e flop




JURECKA: A prescindere dal gol realizzato, uno dei migliori in campo della sua squadra. Corre avanti ed indietro, si fa per quattro ed alla fine timbra anche il cartellino.


NDICKA: Probabilmente uno dei migliori della sua squadra. Imposta bene e quando ha l’occasione riesce a mettere in difficoltà gli attaccanti avversari. Macchiata solo da un giallo preso nel recupero del secondo tempo.
Slavia Praga-Roma (Foto LaPresse) Notizie.com


AOUAR: Partita anomala per il centrocampista francese che è apparso molto impacciato. Per nulla padrone del centrocampo. Molti palloni e contrasti persi. Tanto è vero che Mourinho lo lascia negli spogliatoi all’inizio della ripresa. 


EL SHAARAWY: Stesso discorso per quanto riguarda l’ex Lione. Il ‘Faraone’ è stato uno degli spettatori in campo della partita. Nessuna azione degna di nota. Anche per lui doccia anticipata rispetto ai compagni di squadra. 


BELOTTI: Sbaglia tutto quello che c’è da fare. E non che il suo compagno di reparto Lukaku abbia fatto meglio.


 


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Dalle riforme costituzionali ai migranti: la giornata politica in diretta [VIDEO]

In diretta dalla Camera dei deputati la giornata politica di oggi: riforme costituzionali, migranti e le ultime novità, attraverso il racconto dei protagonisti.


Riforme costituzionali. Si parte dal Senato. Opposizioni sul piede di guerra. E pure tra la maggioranza, al di là delle dichiarazioni ufficiali, c’è malumore. Almeno tra i parlamentari della Camera.
Gli aggiornamenti in diretta da Montecitorio – Notizie.com – © Ansa


Video e interviste a cura della nostra inviata Luigia Luciani


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Migranti, obiettivo dell’Italia chiaro: spunta l’ipotesi Tunisia

Migranti, il governo italiano ha in mente un obiettivo molto chiaro: spunta anche l’ipotesi che porta alla Tunisia 


Non cessano assolutamente gli sbarchi nel nostro Paese. Proprio pochi giorni fa, in quel di Lampedusa, un nuovo arrivo di migranti. Il tutto dopo che tra Italia ed Albania è stato firmato un importante accordo che riguardano proprio loro. Lo stesso che, però, ha scatenato delle polemiche e critiche non indifferenti. Il “Patto di Tirana” inizia a prendere forma. In cosa consiste? Un mese nei centri, poi la decisione: richiedere l’asilo in Europa oppure optare per il rimpatrio.
Migranti (Ansa Foto) Notizie.com


A scendere in mare ci saranno: Guardia di Finanza, Guardia Costiera e la Marina italiana. Per quanto riguarda le Ong, invece, non ci sarà più posto. L’accordo che ha visto le firme della premier Giorgia Meloni e del suo omologo albanese Edi Rama sta iniziando a raccogliere i primi consensi. Il Commissariato per il vicinato, Oliver Varhelyi, ha parlato di un “accordo interessante“. Di questo la presidente del Consiglio ne ha parlato anche alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.


Migranti, spunta l’idea di un centro hotspot in Tunisia




A quanto pare il governo punta a dei centri nella zona del Nord Africa. Non solo: spunta anche l’idea che porterebbe ad un hotspot proprio in Tunisia. Per quanto riguarda, appunto, questo accordo spuntano anche i primi dettagli. Almeno 3mila migranti al mese. Due centri in un Paese extra-Ue, l’Albania, per identificarli e verificare chi ha diritto all’asilo e chi invece deve essere rimpatriato. Altro che esperimento, quello imposto e fortemente voluto dalla Meloni è pronto a diventare un vero e proprio metodo.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com


In merito a questo patto da Palazzo Chigi hanno voluto smentire che i due vicepremier, Matteo Salvini ed Antonio Tajani, siano rimasti fuori da tutto. La maggioranza ha provato a fare un primo bilancio. Proprio il leader della Lega ci ha tenuto a ribadire che si tratta di un accordo che può risultare utile. Mentre anche il ministro del Lavoro, Matteo Piantedosi, ha affermato che può risultare “innovativo”. Come riportato in precedenza gli occhi sono tutti fissati sulla Tunisia.


Anche se non sembra essere facile come previsto. In primis ne bisogna discutere con il presidente magrebino Kais Saied, se è intenzionato o meno ad avviare una trattativa. Anche se questo “modello Albania” potrebbe iniziare a prendere forma anche altrove.


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Vespa la storia di un mito italiano, Marcello Albanesi a Notizie.com: “La svolta con Billy Wilder”

La Vespa è senza dubbio uno dei simboli del nostro paese, lo ha analizzato molto bene Marcello Albanesi nel suo Vespa La storia di un mito italiano libro edito da Diarkos Editore.


Abbiamo avuto il piacere di intervistare l’autore che ci ha raccontato diversi aneddoti e momenti interessanti legati proprio al mondo di questa straordinaria motoretta utilitaria leggera.
Marcello Albanesi, Vespa La storia di un mito italiano (ANSA) Notizie.com


Lasciamo parlare Marcello Albanesi.


Perché la Vespa è un mito?

La “motoretta utilitaria leggera”, quando debuttò nell’aprile del 1946 ebbe un riscontro molto poco omogeneo tanto dalla stampa che dagli addetti ai lavori. La Vespa nonostante la curiosità che anche aveva avuto ai suoi esordi non riuscì a imporsi subito e la Piaggio si ritrovò con alcune centinaia di modelli in magazzino. Questo andamento negativo durò per qualche anno fino a quando, agli inizi degli anni ’50, Billy Wilder non venne a Roma per girare quello che diventerà, da subito, uno dei suoi capolavori: Roman Holiday (Vacanze Romane). Il film prevedeva -come da sceneggiatura- alcune scene in esterno con i due protagonisti, Audrey Hepburn e Gregory Peck, in giro per il centro di Roma con la botticella (il tipico carro romano trainato dal cavallo). Invece… al posto del tradizionale mezzo romano venne impiegata per quelle stesse scene la Vespa (nuovo modello, che differiva da quello originario, più perfezionato e con degli accessori in più, come il cavalletto). La fortuna dello scooter Piaggio, dunque, è strettamente legata al successo mondiale del film, che valse anche il primo e unico Oscar all’attrice protagonista. Il cinema fu il mezzo pubblicitario per eccellenza che lanciò a livello internazionale la Vespa. Questo successo non si è mai esaurito, magari ha avuto dei periodi di calo, ma ha sempre accompagnato ovunque nel mondo il nome di Vespa, che oggi è un brand a sé che fa parte del Gruppo Piaggio. L’essere stato il miglior prodotto al momento giusto è alla base del suo successo. Questo è bene ricordarlo, perché non è vero quello che spesse volte si dice o si legge riguardo le origini della Vespa. Non è stata il frutto di una felice intuizione di Enrico Piaggio e di Corradino D’Ascanio (l’ingegnere che l’inventò). La sua genesi è molto più arzigogolata, contorta. La sua storia è molto più affascinante, per alcuni versi, di quanto si voglia ammettere e si narri normalmente.


Come nasce l’idea di questo libro?

La casa editrice Diarkos è specializzata essenzialmente in monografie, è una piccola ma importante realtà editoriale. E’ stata lei a propormi, in mezzo ad altri temi, quello della storia della Vespa. Per correttezza, devo confessare che non essendo nemmeno un vespista e neanche un esperto di motori, meno che mai delle due-ruote, ho trovato che questa poteva essere una bella sfida -per me- da affrontare. Quindi è stato un libro su commissione. Tuttavia l’ho scritto con grande entusiasmo e passione, soprattutto il mio essere completamente estraneo alla tematica, mi ha permesso di avere uno sguardo oggettivo tale da poter scandagliare a fondo, senza pregiudizi o tifoserie di parte, le sua vera storia. Un progetto nato per caso ma che ha dato dei risultati, per me, davvero eccezionali.


Cosa rappresenta questo brand all’estero?

Ancora oggi, nonostante le varie vicissitudini aziendali intercorse nel tempo, Vespa è lo scooter più venduto (e ambito) al mondo. Vespa rappresenta essenzialmente il made in Italy e in particolare è diventato un sinonimo di Italia, del bel-Paese, di originalità, di creatività e di bellezza. Tuttora la maggior parte dei grandi film (ma non solo) mostrano scene in cui uno dei personaggi se guida uno scooter, questo è quasi sempre una Vespa Piaggio. Questo fenomeno è noto come product placement, una sorta di pubblicità occulta per intenderci. Mi piace qui ricordare solo alcuni ultimi casi: “Luca” il primo cartoon firmato Disney e ambientato interamente in Italia è imperniato tutto proprio sulla Vespa. “Cruella”, il prequel de La carica dei 101, vede in alcune scene proprio la Vespa come mezzo ambito di locomozione. Dunque nel mondo Vespa continua a essere pubblicizzata (senza pubblicità) e continua a mantenere il suo status quasi di sex symbol delle due ruote.


Come mai la Piaggio poi in seguito non è riuscita a ripetersi sotto questo punto di vista?

Questa domanda dovrebbe essere posta a qualche dirigente della Vespa, più che me. Pensando a una risposta la prima cosa che mi è venuta in mente è stata, in realtà, una sorta di paragone. Ho pensato a quei cantanti che hanno scalato le vette del successo con un solo brano, il loro nome è ancorato a quel pezzo musicale e non sono mai riuscito a essere noti per un’altra canzone. Ecco, chissà, forse c’è qualcosa di simile anche per la Vespa?!
Vespa la storia di un mito italiano (Notizie.com)


Perché dovremmo leggere il suo libro?

Ci sono diverse ragioni per cui leggere il mio libro “Vespa. Storia di un mito italiano”. Innanzitutto perché è frutto di una lunga ricerca attraverso la quale ho ricostruito la vera storia dello scooter senza accontentarmi della narrazione ufficiale e tanto diffusa. Pertanto, chi volesse conoscere qualcosa in più e di vero, troverebbe il pane per i suoi denti. E ancora, è un libro che non dimentica la dimensione storica, lo sfondo sociale in cui Vespa nasce. Perché è scritto in modo che chiunque possa capire quello di cui parlo, motori compresi (e io, come detto sopra sono una negazione totale su questo argomento). Ecco, questo mio continuo pensare a tutti e non solo agli appassionati, ai fanclub. Infine, perché come molte volte mi è stato detto, è sì una monografia, ma si legge (anzi, si divora) come fosse un romanzo. Una volta iniziato è impossibile interromperne la lettura.


Sta lavorando a qualcosa di nuovo?

Sto attualmente finendo la stesura di quello che sarà il mio quinto libro. Questo, che dovrebbe uscire poco prima di Natale, sarà una mia antologia, una raccolta di racconti alcuni già editi e altri nuovi. “Strappi di vita”, questo è il titolo, sarà pubblicato (come gli altri due romanzi: “La panchina. Liberi di amare”- di cui esiste anche la versione inglese e quella spagnola- e “Martin. Per sempre insieme”) in auto-publishing con Amazon. E non posso, a questo punto, però non citare anche la mia seconda monografia uscita sempre con Diarkos, “Gucci. Un impero del made in Italy”. Inoltre sto lavorando al mio terzo romanzo di cui però non vorrei dire nulla, essendo ancora in fieri. Tutti i mie libri sono disponibili su Amazon e le mie monografie, distribuite Mondadori, anche in qualsiasi libreria su tutto il territorio nazionale.


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Infarto e ictus, scoperti i meccanismi che li accelerano: ecco a cosa fare attenzione

Alcuni stati mentali possono accelerare la comparsa dei fattori di rischio tradizionali per infarto e ictus: cosa c’è da sapere


Prevenire infarti ed ictus dipende anche dalla capacità di gestire le emozioni. A ribadirlo è uno studio che verrà presentato tra qualche giorno da un giovane ricercatore italiano, Giovanni Civieri, del Centro ricerche di Imaging Cardiovascolare del Massachusetts General Hospital e dell’Università di Harvard a Boston al congresso dell’American Heart Association, in programma a Philadelphia (Usa) dall’11 al 13 novembre.
Infarto e ictus, i meccanismi che li accelerano – Notizie.com (PixaBay)



“Sebbene sia noto che la depressione e l’ansia aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, come  l’infarto e l’ictus, non si conosceva completamente il meccanismo sottostante – spiega l’autore principale dello studio, Giovanni Civieri – Nel nostro studio, abbiamo identificato un meccanismo che sembra spiegare in gran parte il legame tra questi fattori psicologici e le malattie cardiovascolari”.


Malattie cardiovascolari, mai sottovalutare l’aspetto psicologico




Lo studio che verrà presentato a breve ha spiegato che depressione e ansia possono accelerare l’insorgenza dei fattori di rischio di infarto e ictus e quindi aumentano il rischio di un evento cardiovascolare grave di circa il 35%. Inoltre, le persone più  sensibili allo stress sviluppano più velocemente fattori di rischio cardiovascolare. La ricerca si è basata su dati relativi a 71.262 adulti con un’età media di 49 anni, raccolti dal dicembre 2010 al dicembre 2020.


È emerso che i partecipanti con diagnosi di ansia o depressione hanno sviluppato un nuovo fattore di rischio in media sei mesi prima rispetto alle persone senza disturbi di salute mentale. Inoltre si è visto che le persone con una maggiore predisposizione allo stress sviluppano il primo fattore di rischio cardiovascolare in media 1,5 anni prima rispetto a quelli senza predisposizione.
Infarto e ictus, attenzione a ansia, depressione e stress – Notizie.com (PixaBay)


“Sviluppare fattori di rischio cardiovascolare più di sei mesi prima, nell’arco di cinque anni, è molto significativo –  sottolinea Civieri – Questo studio dimostra che i medici dovrebbero essere consapevoli del fatto che problemi di salute psicologica, come depressione e ansia, non influisce solo sullo stato mentale del paziente, ma può anche influire sulla sua salute fisica e sul rischio di malattie cardiache”. In definitiva i risultati sottolineano l’importanza di effettuare screening per i fattori di rischio cardiovascolare tra le persone con depressione e ansia.


Al congresso dei cardiologi americani , inoltre, verrà presentato anche un altro studio dell’Università del Texas che esplora gli effetti cumulativi dello stress sul cuore e sul cervello.



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