Cane scappa al padrone durante una passeggiata e morde 4 persone

Il padrone perde il controllo del cane che, dopo essere riuscito a fuggire, si fionda sulle persone intorno a lui


Il cane è il migliore amico dell’uomo, un animale fedele, sul quale si può – quasi – sempre contare e che per ogni famiglia diventa un vero e proprio membro. Quasi fosse un parente. Anche questo, però, necessita di controlli accurati, di un’attenzione particolare che sia in linea con le norme di ogni nazione. Il guinzaglio è sempre necessario, la museruola in alcune occasioni, oltre a tutta la prassi burocratica necessaria nel momento in cui si decide di aprirgli le porte della propria casa. Concetti fondamentali per la convivenza in società, ma che purtroppo spesso vengono trascurati e a farne le spese è lo stesso animale e chi ci sta intorno.
Un pitbull bianco e nero – Notizie.com


Non di rado sentiamo casi di cani che aggrediscono persone o altri elementi della propria specie. Fino a quando questi sono randagi l’unico modo in cui evitarlo è avere un alto livello di attenzione e non sempre basta. Se, però, sono appartenenti a un proprietario, la responsabilità è dello stesso che, noncurante, gli ha concesso una libertà eccessiva, oltre la legge. Una situazione analoga a quanto successo di recente in Giappone, quando la polizia si è trovata costretta a intervenire per fermare la furia di un cane fuggito dal controllo della propria padrona.


L’aggressione




L’episodio risale alla scorsa domenica, presso la città di Tochigi. Un uomo stava serenamente passeggiando con il suo cane, quando all’improvviso questo si è innervosito ed è riuscito a liberarsi dalla stretta del guinzaglio. Dopo esser scappato, ha prima morso alla mano sinistra di una ragazza venticinquenne che aveva tentato di bloccarlo per evitare che se la prendesse con il proprio cane. Poi si è fiondato con tutta la sua rabbia contro altri presenti. Oltre alla donna, le altre vittime sono tre uomini, con un’età compresa tra i 35 e i 50 anni, che nulla hanno potuto quando l’animale gli si è lanciato addosso.
Un pitbull al parco – Notizie.com


Fondamentale in questo caso è stato l’intervento delle forze dell’ordine lì vicine. Il fuggitivo è stato immediatamente catturato e solo dopo pochi minuti è arrivato anche il padrone che ha spiegato loro di non essere riuscito a trattenerlo. Nelle prossime ore sarà decretata sia la sorte del cane, sia quella dell’uomo che rischia di essere denunciato dalle persone vittime dell’attacco dell’animale. A quel punto starà al giudice decretare la pena in cui incapperà, qualora dovesse essere costretto a presentarsi davanti al tribunale. Quel che è certo è che la lezione è stata imparata e difficilmente lo rivedremo disattento mentre passeggia con il suo ‘amico’ a quattro zampe.


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Cacicchi e capibastone, l’appello all’intesa di Bonelli (AVS) e Ciani (Pd) – VIDEO –

Cacicchi e capibastone: dopo l’attacco di Conte a Schlein, è tempo di disperati tentativi alla ricerca di un’intesa. Le parole di Angelo Bonelli (AVS), e Paolo Ciani (Pd)


E così fu che il campo largo si restrinse, ancora una volta. Almeno per questa porzione di strada che ci separa dalle europee di giugno.
Angelo Bonelli (Ansa Foto) Notizie.com


L’attacco di Giuseppe Conte ad Elly Schlein di restare fedele al suo impegno di “fare fuori” dal Partito Democratico “cacicchi e capibastone”, ha portato allo strappo di Bari. Il presidente del Movimento 5 Stelle infatti, in seguito alla nuova inchiesta sulla compravendita di voti, decide di rinunciare alle primarie con il Pd. Stessa scelta  anche in Piemonte con la  corsa in solitaria di  Sarah Disabato. E lasciando la ‘prescelta’ dei Dem Gianna Pentenero al suo destino. Così, a meno di qualche altra sorpresa dell’ultim’ora, il presidente uscente del Piemonte Alberto Cirio dovrà vedersela con entrambe le candidate. E da queste “divisioni del centrosinistra”, osserva il deputato di FI Alessandro Cattaneo “il centrodestra non può che uscirne avvantaggiato”. Con la  destra che  ‘gongola’, ci hanno provato il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il Dem Andrea Orlando  a proporre ai due candidati baresi, Michele Laforgia e Vito Leccese, di trovare “una terza soluzione”.


Cacicchi e capibastone, l’appello all’intesa di Bonelli (AVS) e Ciani (Pd) – VIDEO –







 


Laforgia, sostenuto da SI, M5s e Italia Viva si è però mostrato piuttosto  tranchant: “Un terzo nome temo che non esista”. “Cosa sta succedendo? – ha tagliato corto invece il candidato del Pd Vito Leccese – Che qualcuno sta usando la città di Bari per il proprio tornaconto elettorale”. Questa mattina, il risveglio dalle parti di Montecitorio è stato lento, assonnato e accaldato. Il sole di aprile sembra quello di un afoso luglio e i politici rientravano con calma verso il Parlamento. Gli impegni di deputati e senatori nei rispettivi territori aumentano. Le elezioni, amministrative ed europee, sono sempre più vicine: meglio coltivare il proprio bacino di appartenenza e assicurare voti a quei partiti,  che gli hanno consentito di sedere su scranni fortunati e ben pagati. Ma tornando a dama, chi sono nel Pd i cacicchi e i capibastone? Come si esce, se si esce, dal problema delle correnti interne al partito. E ultimo, ma non ultimo, come si supera il corto circuito di Bari? Il campo largo, potrebbe tornare ad essere tale? Lo abbiamo chiesto a Paolo Ciani del Pd e ad Angelo Bonelli, deputato AVS.





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Par condicio, Conte attacca Meloni: “Non possiamo permettere l’occupazione degli spazi televisivi della Rai da parte del Governo”

“Il principio del pluralismo dell’informazione è uno dei capisaldi della democrazia, per questo i tentativi di Giorgia Meloni e dei suoi sodali di calpestarlo suona allarmante”. Lo scrive su X il presidente del M5S, Giuseppe Conte


I venti europei soffiano forte. E l‘ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha capito perfettamente come condurre la campagna elettorale in vista del voto di giugno. Il caso Bari gli ha dato il là per picconare la presunta alleata di coalizione Elly Schlein, al punto tale che ci si chiede orami: ma il campo largo esiste ancora, al di là della Puglia o del Piemonte?  Ma il leader del Movimento 5 Stelle, non dimentica di essere comunque all’opposizione e mette nel mirino il centrodestra che governa il Paese. Oggi infatti dai suoi profili social, l’attacco sferrato colpisce Giorgia Meloni. “Il principio del pluralismo dell’informazione è uno dei capisaldi della democrazia, per questo i tentativi di Giorgia Meloni e dei suoi sodali di calpestarlo suona allarmante. Domani andrà al voto in commissione di Vigilanza Rai la delibera sull’applicazione della par condicio in vista delle prossime europee e non possiamo permettere l’occupazione degli spazi televisivi della Rai da parte del Governo. È grave il tentativo della maggioranza di voler modificare la delibera per spianarsi la strada e garantire al governo di poter intervenire sulla tv pubblica camuffando gli spazi come ‘comunicazioni istituzionali’. Allo stesso modo non è accettabile la possibilità di trasformare la Rai in un megafono dei comizi in diretta di Giorgia Meloni, come peraltro già avvenuto in occasione delle elezioni comunali di Catania, senza le limitazioni della par condicio”.


Conte a Meloni, “Non possiamo permettere l’occupazione degli spazi televisivi della Rai da parte del Governo”


Giuseppe Conte attacca duramente il governo Meloni – Notizie.com – © Ansa


“Tutto questo avviene in un momento in cui a livello europeo il Media Freedom Act ci impone di voltare pagina superando l’attuale regolamentazione e recuperando la più autentica vocazione del servizio pubblico– prosegue Conte su X– Altri segnali della gravità della situazione non mancano: proprio in queste settimane un parlamentare della maggioranza Meloni, che già detiene diverse testate giornalistiche, sta cercando di acquisire a trattativa privata – da parte della principale azienda partecipata dallo Stato: l’Eni – la seconda agenzia di stampa nazionale, l’Agi. Sia chiaro: il Movimento 5 Stelle non consentirà un simile scempio della libertà di informazione e della stampa. Faremo di tutto, dentro e fuori la commissione di Vigilanza, per impedire al Governo e alla maggioranza di mettere in atto questo atto di insensibile arroganza”.


Conte contro Schlein, “Finirà trasformata dal Pd?”. E arriva la replica di Bonaccini


Le distanze tra Pd e M5s restano ampie – Notizie.com – © Ansa


 


E nel frattempo a che temperatura  è il borsino dei rapporti Conte- Schlein, proprio per tornare al tema delle alleanze? Restando sempre a Giuseppe Conte, stamane in un’intervista al Corriere della Sera, il messaggio dell’ex capo del governo italiano si era così espresso: “Schlein cambi il Pd come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei”. Messaggio chiaro, diretto, netto. Conte aveva anche ricordato che “se abbiamo fatto saltare le primarie del campo progressista dopo le inchieste e’ perche’ per noi la lotta contro la corruzione e l’illegalita’ e’ un patrimonio non negoziabile”. Per il leader M5s, infine, “le sorti dell’area del campo progressista non dipendono solo da noi, ma anche da quel che vorra’ fare Schlein. Vuole perseguire gli impegni presi con la comunita’ che l’ha investita segretaria, per trasformare il Pd? O finira’ trasformata dal Pd?”.


A Conte prova a replicare il presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd, Stefano Bonaccini, interpellato oggi a margine dell’assemblea di Confcooperative Emilia-Romagna a Bologna: “Ogni tanto c’è un po’ di imprevedibilità, vorrei che ogni protesto non fosse utile a dividerci. È vero che ci sono le elezioni europee e alle europee si vota col proporzionale, però anche in Europa è inutile girarci intorno: il giorno dopo il voto, bisogna fare un’alleanza che, ad esempio, eviti che la destra nazionalista ed estrema, che ha lavorato per demolire l’Europa, possa persino guidare l’Ue”. Prova a rilanciare quindi il presidente dem: “Bisognerebbe rimettere al centro proposte e programmi e su questo cercare di fare le alleanze giuste. Ci sono tante cose che ci uniscono, in generale: e parlo di tutti quelli che oggi sono alternativi alla destra, a questa destra di Meloni e di Salvini. Il Pd deve tenere comunque la schiena dritta e la testa alta”.


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Bertolaso: “A L’Aquila ho vinto la mia sfida”

In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Bertolaso ritorna sul terremoto dell’Aquila del 2009 e ammette di aver vinto la sua sfida. Ecco di cosa si tratta.


Sono ormai trascorsi 15 anni da quel terribile 6 aprile 2009. Una giornata che l’Abruzzo e L’Aquila non dimenticheranno mai. Un terremoto forte e che ha provocato la morte di 309 persone. Tra i primi ad arrivare in città Guido Bertolaso, che ai tempi era capo della Protezione Civile.
Bertolaso rivive il terremoto dell’Aquila – Notizie.com – © Ansa


Ed è proprio lui in un’intervista al Corriere della Sera a rivivere quei momenti e ad ammettere di avere vinto una sfida molto importante: ossia quella di evitare lo spopolamento della città. Per farlo ha deciso di puntare tutto sulle scuole. Una scommessa che ha avuto successo considerando che il numero degli abitanti non è assolutamente crollato. A differenza, invece, di quanto successo in altre situazioni simili.


Bertolaso e il ricordo del 2009


Bertolaso ricorda cosa è successo nel 2009 – Notizie.com – © Ansa


L’intervista è anche l’occasione per Bertolaso di ricordare anche quanto successo nel 2009. “Arriva all’alba – svela l’ex capo della Protezione Civile – vidi parecchi danni, ma anche vigili del fuoco e le autorità locali al lavoro per organizzare i soccorsi“.


Bertolaso ripercorre anche le sue scelte da commissario straordinario. La priorità era quella di dare un letto agli sfollati. Poi, come detto in precedenza, si è pensato anche al futuro cercando di evitare lo spopolamento. Una sfida vinta considerando quanto successo negli anni futuri.


“Porto L’Aquila nel cuore”


Bertolaso e il suo rapporto con la città dell’Aquila – Notizie.com – © Ansa


Un’esperienza che ha sicuramente segnato Bertolaso. Al quotidiano nazionale l’ex capo della Protezione Civile svela di ritornare molto spesso a L’Aquila sia per respirare l’aria della ripartenza, ma anche per ricordare quei momenti drammatici molto difficili da dimenticare. “Porto nel cuore la città“, l’ammissione dell’assessore al Welfare in Lombardia.


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Il Pd prova a rialzare la testa e si impone un “codice di autoregolamentazione”

Lo ha proposto e lo sta mettendo a punto il Commissario Dem per la Campania Misiani e avvisa: “Si può anche estendere”


Il Partito Democratico prova la svolta. L’ennesima, si direbbe, visto che almeno una volta ogni mese si tenta un guizzo per provare a rimettersi in cammino nel modo migliore. I guai e i dubbi che alcuni esponenti dei Dem stanno avendo con la giustizia impongono delle scelte e delle situazioni in cui bisogna agire, soprattutto avendo all’orizzonte le elezioni europee e le comunali, in alcuni casi anche le regionali. E così, per fare pulizia e per essere chiari, il Pd si impone un “codice di autoregolamentazione” per i candidati. A proporlo e già a metterlo a punto è il Commissario del Pd per la Campania, Antonio Misiani, insieme ai segretari provinciali Dem.
Caso Bari, il comizio di Elly Schlein: “Confermo a Leccese la fiducia e il supporto del Pd” (Ansa Notizie.com)


Un codice che impone delle regole per chi vuole candidarsi. E il 9 aprile verrà presentato per la prima volta in una riunione del partito regionale. Per il momento è solo per la Campania, ma si può estendere a tutte le regioni, e ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Ma non solo. Ben venga il codice o quello che sarà, ma forse era il caso di inserirlo prima una cosa del genere, non certo a pochi metri dall’elezioni e soprattutto avendo alle spalle situazioni giudiziarie tutto da chiarire ma che ci sono e che non sono una bella presentazione. “Queste regole rigide che intendiamo applicare ora in Campania a tutti i candidati delle prossime amministrative e che in parte erano già state sperimentate per le comunali a Napoli, potranno essere estese in ogni luogo dove potrebbe rendersi necessario”, le parole di Misiani


Nella bozza spunta il certificato pena per i candidati




Misiani (sinistra) esponente e dirigente del Pd, commissario per la Campania (Ansa Notizie.com)




E’ ancora tutto da preparare e stilare, ma nella bozza del ‘Codice di autoregolamentazione‘ ci sono varie richieste che si chiederanno al candidato che si presenta con il Pd che siano Europee, regionali e comunali. Tra queste, quello più importante è il certificato penale. E il partito regionale, in questo caso quello campano, dovrà acquisire ovviamente prima del termine della presentazione delle liste, non solo il curriculum, ma anche il casellario giudiziario e il certificato penale dei candidati “al fine di istruire adeguatamente l’approvazione delle liste secondo le modalità statutarie“.



Secondo quanto si apprende, l’applicazione in Campania di questo ‘Codice’ verrà affidata dal Pd al magistrato Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafia. E non poteva essere in altro modo visto tutto quello che sta succedendo nelle varie città e Regioni dove alcuni esponenti del Pd hanno commesso più di qualche errore.




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Guardie francesi a sorveglianza di Buckingham Palace: il motivo

La sorveglianza di Buckingham Palace sarà presieduta per la prima volta nella sua storia dalla guardia francese


Pensando a Buckingham Palace – residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito – non ci possono non venire in mente i membri della Guardia Reale. Questi soldati altissimi, immobili e con una divisa divenuta ormai simbolo di tutto il paese. La loro capacità nello stare fermi è una delle doti maggiormente ammirate dai visitatori che, allo stesso tempo, non vedono però l’ora di assistere allo spettacolare cambio della guardia. Una marcia ritmata, perfetta, verrebbe da dire robotica. Un’esibizione attesa con ansia dai presenti che si affollano davanti ai cancelli del palazzo. Uno spettacolo che, però, nella giornata di oggi avrà una particolarità.
Cambio della Guardia Reale a Buckingham Palace (Ansa Foto) – Notizie.com


Chiunque si trovi nei pressi della residenza di Carlo III, infatti, noterà che a presidiarla non saranno i soliti gendarmi, ma altri. Con colori e simboli diversi, questi appartengono Garde républicaine, polizia semimilitare francese. Anche questi sfileranno, insieme ai loro colleghi scozzesi, mentre una banda militare britannica li accompagnerà suonando gli inni nazionali di entrambi i paesi. Un numero diverso, forse anche più suggestivo proprio perché rappresenta un unicum nella storia. Si tratterà chiaramente di una presenza scenografica, simbolica, non concreta. Il controllo e la sicurezza del re sarà, infatti, riservata a quelle inglesi.


Il motivo




Ma qual è la ragione di questo cambiamento? Da dove nasce questa decisione? Le domande sono logiche e trovano la loro risposta nell’amicizia che da 120 anni lega l’Inghilterra e la Francia. “Sono estremamente orgoglioso di essere stato invitato a condividere questo momento con i nostri amici britannici” ha ammesso Guillaume Dewilde, comandante della quarta compagnia del secondo reggimento di fanteria. Sarà lui a guidare il cambio di guardia, in segno di fratellanza tra le due terre: “Siamo come fratelli. Celebrare questo momento insieme è un simbolo della forza del rapporto tra i nostri due Paesi“.
Garde républicaine (Ansa Foto) – Notizie.com


Uno spettacolo analogo, ovviamente, avverrà anche sul territorio francese. Qui i soldati britannici completeranno un programma simile sotto l’occhio vigile di Emmanuel Macron. Daranno il cambio ai colleghi presso il palazzo lavorativo del Presidente della Repubblica. E anche in questo caso si trattare di una prima volta storica. L’Eliseo non è mai stato, infatti, sorvegliato da una guardia straniera in tutta la sua storia. Si completerà così la celebrazione di un’alleanza che lega le due nazioni da più di un secolo, nel segno della pace e di un durevole rispetto reciproco. Sarà anche l’occasione, per chi sperava di godersi  un ‘semplice’ cambio di guardia, di assistere invece a un evento storico e mai visto prima su questi due territori.


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Altro show di van der Poel: è dominio alla Parigi-Roubaix

Mathieu van der Poel si conferma il più forte al mondo. Il campione del mondo domina la Parigi-Roubaix e porta a casa il secondo successo consecutivo.


Per la prima volta in carriera van der Poel riesce a fare l’accoppiata formata del Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Dopo il successo settimana scorsa in Belgio, il campione del mondo si ripete in Francia al termine di una corsa dominata.
Van der Poel domina la Parigi-Roubaix – Notizie.com – © Lapresse


Un successo che consente a van der Poel di salire a quota due nell’albo d’oro di una delle classiche più amate dagli appassionati e siamo certi che l’olandese non ha nessuna intenzione di fermarsi qui e il prossimo anno proverà il tris.


Van der Poel domina la Parigi-Roubaix


Van der Poel vince la solitaria la Roubaix – Notizie.com – © Lapresse


Possiamo parlare di dominio di van der Poel. L’olandese, grande favorito alla vigilia, sin da subito ha messo in chiaro le cose con i diretti rivali: è lui il campione in carica e da parte sua non c’è nessuna intenzione di lasciare il numero uno. Il campione del mondo, così, decide di fare una selezione nella prima parte di gara per evitare rischi e poi intorno ai -60 km rompe gli indugi e da quel momento è una gara solitaria fino al traguardo di Roubaix.


Nessuno è stato in grado di tenere il suo ritmo e gli altri si sono andati a giocare il podio. Secondo posto per il compagno di squadra di van der Poel Philipsen, bravo ad avere la meglio sull’altro grande favorito Pedersen in volata.


Tanta paura e nessuna gioia per gli italiani


Viviani lascia la Roubaix in ambulanza – Notizie.com – © Lapresse


Dopo il secondo posto di Mozzato al Fiandre, c’erano tante aspettative per gli italiani. I nostri ciclisti, però, non sono mai riusciti realmente a mettersi in mostra in questa corsa. L’unica cosa da segnalare per gli azzurri è la brutta caduta nella prima parte che ha tolto fuori dai giochi subito Viviani, Milan e Bettiol. Solo quest’ultimo è riuscito a proseguire la Parigi-Roubaix, ma ormai era molto complicato rientrare nei giochi. Per Jonathan il ritiro è avvenuto dopo pochi chilometri dalla ripartenza mentre Viviani è stato costretto ad abbandonare la gara in ambulanza. Le sue condizioni, comunque, non preoccupano.


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Premierato, Casellati non ha dubbi: “Questo provvedimento ha un obiettivo”

Il ministro Casellati in un’intervista a ‘Il Giornale’ ritorna sul premierato e lancia un chiaro messaggio alle opposizioni: “Ecco l’obiettivo del provvedimento”.


Il premierato da qualche giorno è ritornato al centro del dibattito politico. Il governo nelle prossime settimane potrebbe accelerare sulla riforma per arrivare al via libera del Parlamento nel giro di poco tempo. E il ministro Casellati in un’intervista a Il Giornale spiega l’importanza di questa norma per il nostro Paese.
Il ministro Casellati si sofferma sul premierato – Notizie.com – © Ansa


La titolare delle Riforme ricorda come negli ultimi 13 anni l’Italia ha avuto otto premier e, quindi, l’obiettivo della riforma è quello di stabilizzare il Paese e provare a risolvere il problema dell’astensionismo. Naturalmente la strada è molto lunga per capire quali saranno gli effetti del provvedimento. Ma il governo ha chiare le idee e per questo motivo non pensa ad un passo indietro sul provvedimento nonostante le continue proteste da parte dell’opposizione.


Il messaggio della Casellati alle opposizioni


Il messaggio della Casellati alle opposizioni – Notizie.com – © Ansa


Il ministro Casellati in questa intervista lancia un chiaro messaggio alle opposizioni: “Loro hanno sempre messo muri, ma in questo caso trovo incoerente la posizione. Hanno sempre insistito perché abbandonassimo il presidenzialismo ed ora lo stanno rimpiangendo. In più loro hanno criticato una diminuzione del potere del Colle per poi proporre un tipo di politica alla tedesca“.


Insomma, il messaggio che è chiaro: il governo non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro sul premierato nonostante la posizione differente delle opposizioni.


La Casellati e la legge elettorale


Casellati e il tema della legge elettorale – Notizie.com – © Ansa


Per il ministro anche un breve commento sulla legge elettorale: “In questo momento è davvero prematuro parlare di questo provvedimento. Sto studiando la migliore norma per il nuovo assetto istituzionale“. Allo stesso tempo la Casellati ha garantito che dialogherà con tutti, anche le opposizioni per trovare la giusta soluzione ad una vicenda destinata ancora una volta a far molto discutere in politica.


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DIRETTA Israele, c’è tensione per la risposta dell’Iran

DIRETTA Israele, tutti gli aggiornamenti in tempo reale in merito a quello che si sta verificando nel Paese del Medio Oriente e non, oramai arrivato al giorno numero 184 di conflitto
Una casa bombardata a Gaza dall’esercito israeliano (Ansa Notizie.com)


184mo giorno di conflitto in Israele. Segui con noi tutti gli aggiornamenti, in tempo reale, in merito a quello che si sta verificando nel Paese del Medio Oriente e non.


DIRETTA Israele, tutte le news in tempo reale


La gente che protesta contro Netanyahu (Ansa Notizie.com)


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Mr Bean mette in vendita la sua auto (con solo 6mila km): costa un milione di euro

Volete salire a bordo dell’auto di Mr Bean? L’attore Rowan Atkinson ha messo in vendita la sua nuova auto appena usata


Quanti sono cresciuti ridendo dietro le avventure – e soprattutto sventure – di Mr. Bean? Quanti si ricordano di quella macchina verde con le strisce verticali nere, così tanto fedele all’amatissimo personaggio? Ecco, potete dimenticarvela. Sì, perché nella vita reale Rowan Atkinson – il celebre attore che veste i suoi panni – è un vero e proprio appassionato di auto di lusso. Spesso in Inghilterra si sente parlare del suo sfrecciare a bordo di questi gioielli, come nel 2011 quando però la sua corsa terminò con un incidente. Quella volta si trovava su una meravigliosa McLaren F1, rivenduta poco dopo – con 43.000 km percorsi – per l’esorbitante cifra di 9,3 milioni.
Rowan Atkinson durante una cerimonia (Ansa Foto) – Notizie.com


Atkinson, infatti, non solo ama acquistare queste vetture speciali, ma spesso dopo averle utilizzate tende a rivenderle al miglior offerente. Quello della McLaren F1 non è un caso isolato. Di recente, secondo quanto scrivono i media britannici, avrebbe messo in vendita una Lexus LFA esclusiva. Acquistata nel 2022, si trattava due anni fa di un’edizione limitata in Giappone che non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire. A distanza di poco tempo, e con soli 6 chilometri percorsi, ha deciso, però, di puntare verso altri obiettivi, motivo per cui è a caccia di un potenziale acquirente.


Le caratteristiche dell’auto




L’auto in questione ha caratteristiche a dir poco uniche. Pseudo-sportiva, può essere guidata tanto in città, quanto su pista. I suoi esterni bianchi la rendono elegantissima, mentre all’interno si alternano il rosso e il blu per una combinazione di colori assolutamente particolare. I materiali delle componenti sono eccezionali: tessuto e carrello in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP), valvola e silenziatore in titanio, freni in ceramica. Il motore Yamaha gli permette di vantare una potenza di 553 CV, garantendo massime prestazioni con una vettura dal peso minimo, ridotto anche dall’utilizzo di alluminio, magnesio e titanio per tutte le leghe.
Lexus LFA (Ansa Foto) – Notizie.com


Lanciato in velocità questo gioiello arriva a un minimo di 9.000 giri in soli 0,6 secondi, raggiungendo da 0 a 100 chilometri orari in 3,6. A dir poco impressionante. Numeri che ricordando quelli delle macchine di Formula 1, richiamate anche dal suono del motore. La Lexus, infatti, grazie al già citato scarico in titanio ha potuto replicare il suono dei motori della Formula 1. Un mezzo dalle incredibili eccezionalità che, proprio per questo, possiede un prezzo fuori dal normale. Stando a quanto riportano le agenzie, la cifra richiesta ad Atkinson è di 1.019.950 euro. Tutt’altro che abbordabile.


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