Commesse Anas, Tommaso Verdini non risponde al gip

Tommaso Verdini si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip di Roma nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia nell’indagine sulle commesse in Anas


Tommaso Verdini non  è andato  a piazzale Clodio e ha trasmesso  al giudice una dichiarazione in cui ha manifestato la volontà di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Commesse Anas, Tommaso Verdini si avvale della facoltà di non rispondere, foto Ansa


Ricordiamo che Verdini jr è accusato, assieme ad altre persone, di corruzione e turbativa d’asta. Nello stesso  procedimento è iscritto ance il padre di Denis. La decisione di non rispondere al gip è stata assunta  pure dal socio di Tommaso Verdini, socio  nella società di lobbying Inver, Fabio Pileri.  Uscendo dal tribunale  il suo legale , l’avvocato Alessandro De Federicis, ha spiegato i motivi della decisione. Come riporta anche  l’agenzia di stampa Ansa: “Questa indagine è durata due anni, il giudice ha impiegato 5 mesi per scrivere l’ordinanza: la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere era obbligata. Abbiamo visto molte cose sulle quali avremmo da dire, ma in questa fase dobbiamo prima verificare l’entità dell’accusa”. 


Commesse Anas, Tommaso Verdini non risponde al gip


Tommaso e Denis Verdini (Ansa Foto) Notizie.com


De Federicis ha anche aggiunto: “In questa inchiesta ci siamo dimenticati tutti della presunzione di innocenza e che i processi in Italia non si riescono più a fare a piede libero. Dopo due anni di indagini avevamo dato la disponibilità, al deposito degli atti, a chiarire perché noi sappiamo di questa indagine da tempo, perché c’era stata una perquisizione nel luglio 2022. Tutto ciò non è avvenuto e oggi ci troviamo con le misure cautelari che privano la libertà a persone che potrebbero essere innocenti.  I fatti si chiariranno tra molti mesi nel processo e in questo tempo dovranno subire una privazione della libertà sovradimensionata a nostro avviso. Valutiamo il ricorso al Riesame”. Ha poi concluso il penalista.


Lasciando da parte i fatti strettamente legati alla cronaca giudiziaria, e andando invece al tema politico, l’inchiesta delle commesse Anas,  è uno degli aspetti di questi giorni a cavallo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, che imbarazzano il governo Meloni. Al di là delle dichiarazioni di facciata. Perchè domani, quando il presidente del Consiglio incontrerà i giornalisti per la conferenza stampa pluri rimandata causa otoliti, arriverà di certo una presa di posizione del premier. In un senso o nell’altro. Come si immagina accadrà anche per il caso Pozzolo. Tommaso Verdini, figlio di Denis è il fratello della attuale compagna del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ad ora “non ha inserito in agenda alcun intervento in Aula per un’informativa”, hanno fatto sapere qualche giorno fa fonti vicine al leader della Lega.


Andando alle posizioni garantiste dei partiti che compongono la coalizione di governo. Il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani, sulla possibilità che Salvini dovesse riferire in aula si era espresso in “favore” del collega di governo nella serata che ha sancito il passaggio anche alla camera della legge di Bilancio. Mentre due giorni fa nel consueto bollettino inviato ai propri parlamentari, Fratelli d’Italia si augurava che “la magistratura faccia il proprio lavoro”. 


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Antonio Noto: “Meloni è più forte degli scandali, ma deve candidarsi all’europee”

Il famoso sondaggista parla al quotidiano L’Identità e spiega quali possono essere i pericoli della prossima campagna elettorale


Da Verdini, ancora inesploso, fino a Pozzolo e qualcosa che potrebbe emergere da qui ai prossimi mesi. Il Governo e Giorgia Meloni arriveranno alla prova elettorale di giugno con qualche apprensione in più, dicono i politologi, ma sono tutte cose da dimostrare anzi secondo il famoso sondaggista Antonio Noto, quasi non c’è nulla su cui temere. “Giorgia più forte degli scandali, ma deve correre alle europee“. Parole, che sono quasi una garanzia, quelle di Noto al quotidiano L’Identità.
La Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni all’ultima giornata dell’edizione 2023 della Festa di Atreju (Ansa Notizie.com)


Riguardo al caso Verdini che potrebbe innescare dei problemi e una eventuale crisi all’interno del governo, Noto non ha molti dubbi e spiega bene il suo pensiero: “Un caso in sé non conta mai niente. Bisogna, poi, capire quanto sia coinvolto il governo o qualche suo esponente. Non mi sembra più di tanto. Detto ciò, gli italiani, sono abituati agli scandali. Sanno che alle fine molti di loro diventano un nulla di fatto. Il problema, dunque, non è il Verdini gate, ma lo diventerebbero una serie di casi come questo o se, piuttosto, quello in corso dovesse allargarsi alla maggioranza. Nell’immediato, comunque, non ritengo abbia influenzato molto, anzi quasi nulla“.


“La candidatura di Giorgia potrebbe essere un’arma vincente”


La Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni insieme ai ragazzi di Fratelli d’Italia (Ansa Notizie.com)


Certo la situazione legata al deputato Pozzolo, non sta aiutando, ma sempre secondo l’esperto dei sondaggi Noto, anche questo caso non sta influenzando il futuro voto, né potrà farlo in seguito e la sua analisi è fredda e abbastanza logica: “La scelta del consenso, oggi, è più accurata che mai. Il caso influisce sulla reputazione dei singoli, ma non orienta il voto. Per fare ciò occorre un’alternativa forte. È difficile che una persona che alle ultime elezioni ha scelto Fratelli d’Italia possa votare domani Partito Democratico o Movimento 5 Stelle per quanto accaduto durante la notte di Capodanno.


La soluzione è ancora quella davanti a tutti, ovvero che la Meloni si candidi alle prossime elezioni europee per giugno. Una sua discesa in campo sarebbe un toccasana per togliere i dubbi alla gente e anche per invogliarla ad andare al voto. “La candidatura di Giorgia potrebbe essere un’arma vincente. In questo particolare momento vale Meloni e non Fratelli d’Italia. Un partito senza la premier candidata dovrebbe fare una campagna sottotono e ciò porterebbe a un risultato non entusiasmante. Giorgia, al contrario, è valore aggiunto in termini di consenso e solo con lei può essere superata la soglia del 30 per cento. Senza di lei diventa molto più difficile raggiungere l’obiettivo”. Le parole del sondaggista Noto non ammettono repliche e dubbi di alcun genere, almeno per come sono state elaborate e spiegate.


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L’esperta del clima Ritchie: “Nessuna catastrofe o ansia da clima, viviamo…”

La scienziata parla al quotidiano Il Foglio del suo libro che è contro l’ecoansia e soprattutto contro il catastrofismo ambientale


Di lei parlano tutti ormai da anni. Viene vista come una specie di visionaria e non è soprattutto ben vista dai climatologi e da tanti scienziati che prefigurano catastrofi ambientali a breve. E’ una cultrice del saper vivere e adattarsi, ma allo stesso tempo Hannah Ritchie è anche una scienziata di fama mondiale, nel senso che alcune sue cose e aluni suoi studi sono stati verificati e controfirmati anche da studiosi che non erano molto d’accordo con quello che sostiene. Nel senso che tante cose sull’ambiente alla fine si sono verificate come lei aveva detto qualche anno fa. Bill Gates, fondatore di Microsoft e uno degli uomini più influenti della storia moderna, di lei ne parla in modo entusiasta, tanto da da affermare che il “libro più importante, più sorprendente e più interessante da tenere d’occhio nel nuovo anno, nel 2024, è quello che ha scritto Hannah Ritchie, famosa ricercatrice all’Università di Oxford, responsabile della ricerca presso il sito “Our World in Data”. E’ un libro da sballo, pragmatico, ottimista, che ha un titolo che andrebbe urgentemente raccomandato ai professionisti dell’ecoansia: “Not the End of the World”.
La scienziata ed esperta di clima Hannah Ritchie (Facebook-Notizie.com)


Questo famoso libro uscirà negli Stati Uniti il 9 gennaio, arriverà nel Regno Unito l’11 e “proverà a compiere un atto rivoluzionario in un mondo che quando discute di cambiamento climatico è spesso dominato solo dall’isteria”. Le parole sono tutte del filantropo Bill Gates che lo ha presentato sul suo blog, talmente ne è rimasto affascinato tanto da definirlo in maniera incredibile, alla faccia di chi si dispera che il mondo da qui a breve sparirà o si sta facendo in modo tale che sparisca con tutte le sue bellezze: “E’ un antidoto essenziale contro l’apocalisse ambientalista”. Il quotidiano Il Foglio ha cercato la scienziata e con lei ha parlato a lungo di tutto quello che sta succedendo e che potrebbe succedere, anche perché nel suo libro che tradotto in italiano è “Non è la fine del mondo”, spiega tutto o quasi.


“E’ senza dubbio il momento migliore per essere vivi”


Un allagamento accaduto in Germania (Ansa Notizie.com)


Hannah Ritchie spiega il suo pensiero in modo semplice e diversificato, usando un linguaggio chiaro, senza paroloni: “Mi sono concentrata prevalentemente sul cambiamento di alcuni parametri ambientali: emissioni di carbonio, uso di combustibili fossili, deforestazione, inquinamento da plastica, perdita di biodiversità. La maggior parte di queste tendenze sta andando rapidamente nella direzione sbagliata: le cose in effetti stanno peggiorando. Ma la parte che mi è sfuggita in passato – e che penso non sia scontata – è il modo in cui il progresso umano si è evoluto negli ultimi secoli. E dunque non c’è dubbio: è senza dubbio il momento migliore per essere vivi”.


Sentirla parlare e spiegare le sue tesi è affascinante, spiega il quotidiano, tanto che dà ampio spazio e le sue parole stanno già creando parecchia polemica. Praticamente ogni volta che si esprime sul clima la Ritchie, in tanti la contestano e non sono d’accordo, ma lei, la scienziata, va avanti per la sua strada senza alcun timore: “In passato, circa la metà dei bambini moriva prima di raggiungere la pubertà. Oggi questo dato drammatico è inferiore al 4 per cento. La maggior parte delle persone viveva in condizioni di estrema povertà – vivendo con meno di pochi dollari al giorno – oggi questo capita in meno di 1 caso su 10. Le madri hanno molte meno probabilità di morire di parto, viviamo più a lungo, abbiamo l’opportunità di andare a scuola, siamo protette dalle malattie mortali e siamo ben nutrite. Anche i decessi dovuti a disastri naturali sono diminuiti nell’ultimo secolo. La maggior parte dei parametri del progresso umano sta andando nella giusta direzione. Il mondo è ancora terribilmente disuguale, sì, e abbiamo molto altro da migliorare. Ma le cose stanno migliorando per la maggior parte delle persone nel mondo”


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Caso Pozzolo, il “consiglio” di Renzi a Meloni: “Smetti di piangerti addosso e mandali a casa”

“E se davvero Giorgia fosse una statista, li dovrebbe cacciare subito”. Nella sua Enews, Matteo Renzi regala “consigli” al premier dopo il caso Pozzolo


Di che umore è il premier Meloni,  alla vigilia di quella conferenza stampa, rinviata per ben due volte causa otoliti, e durante la quale domani dovrà rispondere ad un fuoco di domande?
Caso Pozzolo, il consiglio di Renzi a Meloni, foto Ansa


Stavolta sola, senza rete e senza la presenza amica dei parlamentari e sostenitori di Fratelli d’Italia, che l’hanno ascoltata per oltre 70 minuti nella domenica che ha chiuso la quattro giorni di Atreju. Beh, l’umore della Meloni, dopo il caso Capodanno o caso Pozzolo chiamatelo come volete, è comprensibilmente alterato. Politica esterna, politica interna, Manovra, Mes, Patto di Stabilità, inchiesta appalti Anas, ddl concorrenza promulgato da Mattarella con riserva sul nodo balneari e dulcis in fundo “un pistolero” alla corte del partito che governa il Paese,  che gira armato nelle nei veglioni dell’ultimo dell’anno. La rappresentazione che la stampa,  e la critica e le opposizioni ne restituiscono da due giorni a questa parte, è un pochino questa.


Caso Pozzolo, il “consiglio” di Renzi a Meloni: “Smetti di piangerti addosso e mandali a casa”


Matteo Renzi e Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com


E tra le opposizioni il coro di chi chiede le dimissioni o la messa al bando del deputato Pozzolo, è praticamente unanime. Poi c’è lui, l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che usa l’ironia per infliggere una sonora stoccata al premier.  “La Meloni pensa di farci credere che lei e’ una vittima della sfortuna e si piange addosso perche’ non ha una squadra all’altezza. Ma dai, siamo seri! Quelli che la Premier ha intorno, se li e’ scelta lei. Tutti lei. E se davvero Giorgia fosse una statista, li dovrebbe cacciare subito”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua Enews. E come al solito il leader di Italia Viva, non fa mai troppi giri di parole quando si tratta di attacchi politici.  “Il mio consiglio e’ semplice. Giorgia, smetti di piangerti addosso e mandali a casa”, continua Renzi soffermandosi sul caso Pozzolo. “Sapete tutti quello che e’ successo la notte di Capodanno: un deputato di Fratelli d’Italia, tal Pozzolo, ha ferito un commensale al veglione con la propria pistola alla festa organizzata dal sottosegretario alla giustizia Delmastro. Perche’ e’ ovvio, no: chi di noi non organizza una festa in cui i colleghi deputati arrivano armati? Tutto normale, no? Piu’ che i Fratelli d’Italia sembrano cugini del Nicaragua questi qua”, aggiunge Renzi.


“Ma la cosa incredibile e’ che la Meloni protegga il suo amico sottosegretario Delmastro (che poverino, non c’entra niente: e’ sempre nel mezzo, lui, ma non c’entra mai niente) e scarica il deputato pistolero. Come fosse un estraneo, come se non l’avessero messo in lista loro, protetto loro, invitato alla festa loro. C’e’ sempre un capro espiatorio nelle vicende degli amici della Meloni. O un caprone espiatorio”. “Ogni giorno che passa e’ piu’ chiara la distanza tra i bisogni degli italiani e questa classe dirigente mediocre e pericolosa. Pericolosa innanzitutto per se stessa: ci rendiamo conto che a quella cena c’erano tanti bambini? Poteva essere una strage”. Chiosa poi  Matteo Renzi. 


Caso Pozzolo, Bonelli: “Che un deputato abbia sparato e ferito un uomo è un disonore per tutti i parlamentari”


Caso Pozzolo, per Bonelli il deputato deve dimettersi, foto Anasa-Notizie.com


Neanche Angelo Bonelli la prende di striscio, e cosí in una nota il deputato di Verdi e Sinistra, mette il suo pensiero nero su bianco. “Il deputato Pozzolo, dopo il ferimento avvenuto con la sua pistola del genero della scorta del Sottosegretario Delmastro, aveva affermato che non era stato lui a sparare. Ora testimoni affermano il contrario: a sparare è stato Pozzolo che quindi ha mentito. Questo è un problema che riguarda il codice di condotta dei parlamentari, espressamente previsto dalla Camera dei Deputati, su cui il presidente della Camera Fontana deve intervenire immediatamente, convocando la commissione ad hoc prevista dal regolamento della Camera, al fine di prendere i provvedimenti opportuni. Che un deputato abbia sparato e ferito un uomo è un disonore per tutti i parlamentari della Repubblica, per questo Pozzolo si deve dimettere”. Neanche Angelo Bonelli la prende di striscio, e cosí in una nota il deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli


“Pozzolo è un avvocato che un anno e mezzo fa è stato eletto parlamentare. Sarebbe utile sapere con precisione perché la Prefettura di Biella gli ha concesso il porto d’armi per difesa personale e quali erano i fondati motivi.La legge infatti stabilisce che per il porto d’armi per difesa personale è necessario avere una ragione valida e motivata che giustifichi il bisogno di andare armati e che si debba produrre relativa documentazione all’atto della richiesta al Prefetto. Per approfondire questi aspetti comunque presenteremo un’interrogazione al Ministro Piantedosi”. A  scriverlo  su Facebook questa volta è Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra. “E poi c’è l’altra grande questione– aggiunge la parlamentare rossoverde- questa destra ama le armi, girano armati, foraggiano la lobby delle armi, vogliono promuovere il tiro a segno nelle scuole, propongono la caccia e il porto d’armi a 16 anni”.


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DIRETTA Israele, drone colpisce Beirut: ucciso numero 2 Hamas

DIRETTA Israele, tutti gli aggiornamenti in tempo reale in merito a quello che si sta verificando nel Paese del Medio Oriente e non, oramai arrivato al giorno numero 89 di conflitto 
Guerra Israele )Ansa Foto) Notizie.com


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DIRETTA Ucraina, attacchi russi a Kiev e Kharkiv: morti e feriti

DIRETTA Ucraina, tutti gli aggiornamenti in tempo reale in merito a quello che si sta verificando nel Paese europeo orientale e non, oramai arrivato al giorno numero 678 di conflitto 
Guerra Ucraina (Ansa Foto) Notizie.com


678mo giorno di conflitto in Ucraina. Segui con noi tutti gli aggiornamenti, in tempo reale, in merito a quello che si sta verificando nel Paese europeo orientale e non.


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Caso Pozzolo, l’esperto a Notizie.com: “Licenza per difesa personale viene rilasciata con cautela: la stessa che deve avere chi detiene l’arma”

“La licenza del porto d’armi per difesa personale viene rilasciata con grande cautela. Occorrerebbe la stessa cautela nel maneggio dell’arma”. 


Così, ai microfoni di Notizie.com, Giorgio Beretta, analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e armi comuni, per l’Opal (Osservatorio permanente sulle armi leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa). L’esperto non usa mezzi termini nel condannare il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, che ha portato con sé un’arma regolarmente detenuta alla festa di Capodanno a Biella.
Caso Pozzolo, l’esperto a Notizie.com: “Licenza per difesa personale viene rilasciata con cautela: la stessa che deve avere chi detiene l’arma” (Ansa Foto) – notizie.com


Un colpo è partito dalla pistola accidentalmente, ferendo lievemente un trentunenne, genero di un agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, anche lui presente alla festa.


“Va verificato se fosse opportuno o meno che abbia portato la pistola con sé, quindi l’eventuale incapacità di custodirla. Le persone che hanno una licenza per difesa personale, possono girare armate. Ma devono valutare quando è opportuno e quando no”. Beretta quindi, si domanda se sia stato opportuno che Pozzolo abbia portato l’arma per festeggiare il primo giorno del 2024.


Pozzolo ha spiegato di non essere stato lui a sparare. Intanto la prefettura di Biella ha deciso di revocare il porto d’armi al deputato di Fratelli d’Italia. L’arma, una North American Arms LR22, “è una piccola pistola”. 


L’immunità parlamentare: facciamo chiarezza




Il test sulla polvere da sparo è stato eseguito alle 7.25 del primo gennaio, circa sei ore dopo l’accaduto che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Si legge nel verbale dei carabinieri del Nucleo investigativo di Biella. Il prelievo è stato effettuato sulle mani, sul giubbotto, sul pile e sui jeans indossati da Pozzolo. I campioni prelevati per lo Stub verranno inviati al Ris di Parma per gli esami, insieme alla pistola sequestrata e al bossolo repertato.


Il deputato avrebbe provato a invocare l’immunità parlamentare davanti alla richiesta di consegna degli abiti, ma successivamente si è sottoposto all’esame dello sparo. “Invocare l’immunità parlamentare sarebbe stata grave, perché bisognerebbe anche verificare se era sobrio”, conclude Beretta.  
Emanuele Pozzolo (Ansa Foto) – notizie.com


Cos’è la North American Arms, l’arma detenuta da Pozzolo




La pistola detenuta da Pozzolo è una North American Arms, una mini pistola che costa tra i 380 e i 450 euro. È uno dei revolver più piccoli in commercio, “con massima occultabilità”. Un’arma “da borsetta”, quindi, per chi ha la licenza per difesa personale e vuole sentirsi più sicuro.


I siti specializzati spiegano che viene consigliata ai collezionisti. E nella sezione sicurezza del manuale delle istruzioni per l’uso si legge “tutti i revolver Naa sono dotati di dispositivi multipli di sicurezza per assicurare la massima protezione dagli spari accidentali. In ogni caso, a causa delle ridotte dimensioni delle armi, è necessario prestare la massima cura nel maneggio dell’arma e nel rispetto delle regole base di sicurezza con le armi”.


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Gli economisti sono sicuri: “Ecco che anno sarà per l’Italia”

Gli economisti Riccardo Trezzi e Brunello Rosa in un’intervista a ‘Il Foglio’ si proiettano sul 2024 italiano e le idee sono molto chiare sul futuro.


Il 2024 è un anno importante dal punto di vista economico visto che dovrebbe entrare in campo il Patto di stabilità. E, in un’intervista a Il Foglio, Riccardo Trezzi ricorda che “in questi 365 giorni il nostro Paese dovrà avere un rigore fiscale per recuperare mezzo punto di avanzo primario così come nei successivi sei anni“.
Le ipotesi degli economisti sulla crescita dell’Italia – Notizie.com – © Ansa


L’economista sottolinea che “questo lo prevede il nuovo Patto di stabilità sottoscritto dal premier Meloni e dal suo governo e che rappresenta il vero motivo per cui i mercati sono tranquilli“.


Rosa: “Per i primi tre anni ci sarà lo sconto”




Non solo Trezzi, al quotidiano italiano parla anche Brunello Rosa: “Per i primi tre anni ci sarà austerità con lo sconto perché il nuovo patto prevede un periodo di flessibilità fino al 2027, che presumibilmente, è anche l’anno in cui l’attuale legislatura avrà termine“.


“Nella prima parte del nuovo anno l’Italia viaggerà in modo tranquillo – continua l’economista – ma potrebbe tornare sotto i riflettori nel 2024 quando sono in programma le elezioni europee. La campagna, infatti, potrebbe assumere toni eccessivi e duri e si potrebbe avere una affermazione dei populisti, che vuol dire anche spesa pubblica fuori controllo“.


“Ecco quanto crescerà l’Italia il prossimo anno”


Ecco quanto crescerà l’Italia nel 2024 – Notizie.com – © Ansa


Per Brunello Rosa “l‘Italia crescerà al massimo dello 0,8% il prossimo anno, meno della media della zona euro e non è un caso che l’inflazione sia così bassa. E’ un chiaro segnale di un rallentamento economico, che francamente non si giustifica per un Paese con la quarta rata del Pnrr arrivata da poco“.


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Donna uccisa a Capodanno, Beretta (Opal): “Più controlli sulle licenze delle armi per scongiurare pericolo del mercato nero”

Il bilancio di Capodanno è drammatico in Italia. Il Dipartimento di pubblica sicurezza conta 274 feriti in tutta Italia. 


Di questi, 12 a causa delle armi da fuoco e 262 dei fuochi d’artificio. Un vero e proprio bollettino da guerra più che raddoppiato rispetto all’anno scorso, che registra anche 49 persone in ospedale e una donna morta.
Donna uccisa a Capodanno, Beretta (Opal): “Più controlli sulle licenze delle armi per scongiurare pericolo del mercato nero” (Ansa Foto) – notizie.com


Si tratta di Concetta Russo, una donna di Afragola di 55 anni, uccisa da un colpo di pistola vagante. Per la sua morte è stato arrestato il nipote Gaetano Santaniello, che ha confessato ai carabinieri di aver usato l’arma durante i festeggiamenti di Capodanno, mentre si trovava a in casa con la famiglia.


Il colpo sarebbe partito per errore. L’uomo ha spiegato agli investigatori di aver acquistato l’arma poco prima di Capodanno, ma non si sa ancora da chi e dove. Santaniello, che deteneva l’arma irregolarmente, ora è in carcere, accusato di omicidio colposo, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione.


“Quando le armi legalmente detenute vengono rubate finiscono nel mercato nero”




Il bilancio più nero arriva proprio dalla Campania, dove anche un’altra donna è rimasta ferita all’addome da un colpo di arma da fuoco e ora è ricoverata. “Ancora una volta è dimostrato il fatto che le armi legalmente detenute, quando vengono rubate, finiscono nel mercato illegale”, denuncia Giorgio Beretta, analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e armi comuni, per l’Opal (Osservatorio permanente sulle armi leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa).


“Serve una riflessione sulle licenze”




“Oltre a dover continuare a controllare il mercato illegale, andrebbe fatta una riflessione sulla detenzione legale, perché questo è il problema all’origine”, aggiunge.


Come si ottiene il porto d’armi in Italia


Giorgio Beretta (Opal) (Foto di Twitter) – notizie.com


Il ricercatore spiega in esclusiva a Notizie.com quanto è semplice, in Italia, ottenere il porto d’armi: “Viene spesso detto che è difficile, ma non è affatto vero. È difficile avere la licenza per difesa personale, che viene rilasciata dal prefetto a fronte di una motivata ragione. In tutti gli altri casi, come uso sportivo, nulla osta per avere armi in casa o in un esercizio commerciale, l’iter per ottenere la licenza è molto semplice: viene fatta un’autocertificazione sul proprio stato di salute mentale che viene poi controfirmata dal medico di base”.


Il dottore di famiglia però, spiega Beretta, “non è tenuto a mettere in atto verifiche sulla salute psichica, e non è richiesto un esame clinico e tossicologico. Eppure la legge prevede che la persona non faccia uso di droghe e alcol”. Quindi, i controlli secondo l’esperto sono blandi sia per la verifica dello stato di salute psichico che tossicologico. Dopo l’autocertificazione controfirmata dal medico di base, “si fa una visita all’Asl simile alla patente di guida. Qui il medico può chiedere ulteriori accertamenti. Dopodiché c’è un accertamento dell’autorità di pubblica sicurezza sui precedenti penali della persona che chiede la licenza. E il rinnovo del porto d’armi avviene ogni cinque anni”.


Sono troppi, come spiega Beretta: “Si dovrebbe fare in modo che i controlli diventino perlomeno annuali”. 


Secondo il ricercatore, rilasciare le armi con meno facilità, ridurrebbe la possibilità che vengano rubate. Anche se “il problema è attenzionato dalle forze di polizia: non è semplice acquistare un’arma nel mercato nero”. 


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Napoli, Dossena: “La squadra ha perso la testa. Qualcuno non all’altezza…”

L’ex difensore, ora brillante tecnico della Pro Vercelli, ha parlato ai microfoni di Tv Play: “Non vedo più lo spirito dell’anno scorso, non è una questione di mercato”


Adesso guida la Pro Vercelli, provando a farla andare a una velocità “inglese”. Ha vissuto la Premier League in prima persona e visto da vicino il ritmo forsennato rispetto a quello della Serie A. “Ieri c’era Liverpool-Newcastle, tutto un altro spettacolo rispetto a Juve-Roma di qualche giorno fa”. Andrea Dossena, coi Reds, ci ha giocato per due stagioni prima di tornare in Italia e vestire la maglia del Napoli. Quel Napoli ora distante anni luce dalla macchina perfetta di Spalletti: “La squadra ha perso la testa e la convinzione dell’anno scorso”, ha detto ai microfoni di Tv Play.
Andrea Dossena ha parlato del Napoli a Tv Play (Ansa Foto) – Notizie.com


Andrea Dossena, il Napoli è crollato su se stesso in pochi mesi. Cosa è successo?


“È una piazza super passionale. Quando è così hai sicuramente qualcosa di più quando le cose vanno bene. Al contrario, tutto è amplificato quando le cose vanno male. Il problema di questo Napoli però non è la piazza. Sono i giocatori che vanno in campo, il presidente ha ammesso le proprie colpe qualche giorno fa. Ha avuto un gran peso in questi mesi. Non può fare una scelta così sull’allenatore, poi ci sono stati problemi con i vari rinnovi. È andato via il vecchio diesse. Meluso è uno capace, ma non è da Napoli campione d’Italia. Tutte queste cose qua hanno portato a tale situazione. Il calcio non perdona e ti valuta settimanalmente”.


L’addio di Kim quanto ha pesato? Vedresti bene Samardzic al Napoli?


“Kim manca tantissimo. Togliere Zielinski per mettere Samardzic direi che è la stessa cosa… Ma non è una questione di mercato, ora manca la testa. Non è più sul pezzo, non c’è più una certa voglia di vincere”.
Andrea Dossena presentato al Napoli (Ansa Foto) – Notizie.com


Che tecnico è Andrea Dossena?


“Alla Pro-Vercelli le cose stanno andando molto bene, l’obiettivo era stare fuori dalla zona calda dei playout e provare a centrare l’obiettivo dei playoff, che in Serie C sono i primi 10 posti. La prima parte di campionato, quindi, è più che positiva. Come allenatore cerco di mixare la mia esperienza in Italia con quella in Inghilterra. Voglio che la mia squadra giochi ad altissima intensità, non mi piacciono i tempi morti, voglio che si provi a vincere senza speculare sul risultato. Infatti parlano i gol segnati dalla mia squadra… Devo migliorare un po’ invece per i gol subiti. Preferisco il 4-2 piuttosto che l’1-0, alla fine siamo pur sempre uomini di spettacolo”.
Una foto di Rafa Benitez e Andrea Dossena al Liverpool (Ansa Foto) – Notizie.com


In Premier spesso si va al doppio della velocità…


“L’altro giorno ho visto Juventus-Roma, ieri sera Liverpool-Newcastle. In Italia si cerca il modo giusto di cadere per prendere il fallo. Quando giocavo là, da difensore speravo di non andare a contrasto con l’attaccante, tanto sapevo che l’arbitro non avrebbe fischiato fallo se fossi andato a terra. Da noi funziona al contrario. Il cambiamento deve partire dagli allenatori, dai calciatori, dagli arbitri. Dobbiamo giocare più veloci, i numeri non mentono. In Serie A mi sembra ci siano circa 130 o 140 azioni ad alta velocità, mentre in Premier sono 155-160. Siamo troppo lenti. Ci vogliono allenatori che abbiano più voglia di rischiare, a cui non freghi niente di portare a casa l’1-0”.


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