La Manovra è legge, prof Sapelli a Notizie.com: “Mancano investimenti e coraggio sul fisco”

Per la prima volta dopo anni la Legge di bilancio è stata approvata senza il voto di fiducia.


Lo ha ricordato ieri alla Camera anche il capogruppo di Fratelli D’Italia Tommaso Foti, sottolineando come questo sia “un riconoscimento all’attività svolta, con l’opposizione che ha presentato un numero limitato di emendamenti”. 


Dopo una corsa contro il tempo per allontanare l’ipotesi dell’esercizio provvisorio, i deputati italiani ieri hanno licenziato la Manovra 2024 senza il voto di fiducia: “È molto positivo, soprattutto se la si accompagna al rifiuto del Mes, che sarà ricordato per decenni come un atto di coraggio e di svolta nella politica economica italiana nei confronti del pilota automatico dell’Ue, che va assolutamente abolito attraverso una Costituzione europea”, dichiara in esclusiva a Notizie.com l’economista Giulio Sapelli, commentando la Legge di Bilancio.
Legge di Bilancio, intervista all’economista Giulio Sapelli (Ansa Foto) – notizie.com


Sapelli: “Giusto limitare gli emendamenti per la Legge di bilancio”




Il professore non reputa negativa la richiesta del governo di limitare gli emendamenti. Al contrario, ritiene che sia stata “una posizione giusta, nonostante ciò che dice l’opposizione. Per anni, un’ampia serie di intellettuali, tra cui anche io, abbiamo pensato che si dovesse ritenere positivo approvare la Finanziaria come legge a sé, non dando la possibilità di emendamenti”.


“Manovra soffre il peso del Superbonus”




Secondo Sapelli, la Manovra economica 2024 ha dei punti negativi: “Ha come fine quello di sorreggere soprattutto i redditi medio-bassi, ma soffre del peso enorme del Superbonus”. 


I lati negativi della Legge di bilancio


Giulio Sapelli (Ansa Foto) – notizie.com


Ma “avrebbe dovuto essere più coraggiosa nella riforma del fisco e manca di investimenti. Nonostante il voto coraggioso del Mes sul quale concordo pienamente, il Patto di stabilità lascia un po’ di respiro e la grande occasione che abbiamo per l’unificazione delle zes (zone economiche speciali ndr.) la Manovra continua ad essere iniqua. Avrebbe dovuto in ogni modo, cercando tra le pieghe del bilancio, trovare più soldi per gli investimenti”.


Ilva: “Non si può lasciare l’Italia senza”




Un altro punto dolente secondo l’esperto è l’Ilva: “Non si può lasciare l’Italia senza un’acciaieria come l’Ilva. Le uniche vie percorribili sono o concludere l’accordo rapidamente o la nazionalizzazione”. 


Foti cita il Manifesto futurista, Sapelli: “Spero conosca anche Leopardi”




Alla Camera, il presidente dei deputati di Fdi Tommaso Foti ha citato il Manifesto futurista: “Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle”. Una nota di colore dopo settimane di lavoro serrato per licenziare la Legge di bilancio, che ha fatto il giro del web. “Mi sembra che sia la legittima soddisfazione di un capogruppo che vede il suo partito e la sua cultura avere un peso così rilevante per il destino dello Stato – conclude Sapelli – spero che non conosca solo i futuristi, ma anche Leopardi, Pascoli e Carducci”.


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Atalanta torna a vincere, basta Lookman: Lecce ko, top e flop

Serie A, da pochi istanti si è concluso il match valido per la 18ma giornata di campionato che ha visto scendere in campo Atalanta e Lecce 


Il 2023 si conclude nel migliore dei modi per l’Atalanta che conquista una vittoria importante e che la porta (almeno momentaneamente) al sesto posto in classifica. Il Lecce esce nuovamente sconfitto al ‘Gewiss Stadium‘. Anche se il match non è stato per nulla spettacolare. Soprattutto nel primo tempo dove di azioni concrete ce ne sono state pochissime. Le due squadre non si fanno male e chiudono la prima frazione di gioco con lo stesso risultato in cui era iniziato l’incontro.
Atalanta-Lecce (Foto LaPresse) Notizie.com


Nella ripresa, però, qualcosa è cambiato. Soprattutto in favore della squadra di casa che ha trovato la rete del vantaggio con il ritrovato Adama Lookman. Nel finale Carnesecchi salva i suoi con un grande intervento su Oudin.


Il tabellino e le pagelle di Atalanta-Lecce 1-0




MARCATORI: 58′ Lookman (A)


ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 7; De Roon 6, Djimsiti 6, Kolasinac 6.5; Zappacosta 5.5 (64′ Zortea), Pasalic 6, Ederson 6, Ruggeri 6 (92′ Holm s.v.); Koopmeiners 6 (83′ Adopo s.v.), Lookman 7 (92′ Miranchuk s.v.); Scamacca 5.5 (64′ Muriel 6). All. Gasperini 6


LECCE (4-3-3): Falcone 6; Gendrey 6 (83′ Venuti s.v.), Baschirotto 6, Touba 6, Gallo 6; Rafia 6 (72′ Gonzalez 6), Ramadani 5.5, Kaba 5.5; Strefezza 5 (83′ Listkowski s.v.), Krstovic (77′ Piccoli s.v.), Oudin 5.5. All. D’Aversa 5.
Atalanta-Lecce (Foto LaPresse) Notizie.com


AMMONITI: Zappacosta, Holm (A), Ramadani, Oudin (L)


RECUPERO: 1′ p.t., 4′ s.t.


ARBITRO: Manganiello 6


I top e flop del match




LOOKMAN: A prescindere dal gol una prestazione superlativa dell’attaccante che ha messo, in più di una occasione, in difficoltà la difesa avversaria. Che possa essere ritornato quello della passata stagione? I tifosi della ‘Dea’ se lo augurano di cuore.


CARNESECCHI: Non una partita impegnativa per l’estremo difensore orobico, ma una menzione va data a lui. Nei minuti finali salva i suoi con un grande intervento su Oudin. Un fenomeno.


KOLASINAC: Davvero ispirato il terzino ex Arsenal autore di una prestazione convincente, con interventi puliti ed ordinati.
Atalanta-Lecce (Foto LaPresse) Notizie.com


ZAPPACOSTA: Uno dei peggiori in campo della ‘Dea’. Si fa anche ammonire per un intervento in ritardo nei confronti dell’avversario. Nel secondo tempo Gasperini lo sostituisce.


SCAMACCA:  Ci si aspetta sempre molto da lui. Per un attaccante che non fa gol è un qualcosa che davvero non si riesce ad accettare. Anche per lui sostituzione.


STREFEZZA: Prova incolore dell’attaccante che dovrebbe fare la differenza nel team salentino. A prescindere dalla rete annullata (per giusto fuorigioco), il nulla assoluto.


 


 


 


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Paragone addio a Italiexit: “Ho chiuso con la politica”

L’ex deputato dei Cinquestelle che aveva fondato un partito tornerà a fare il giornalista: “Senza soldi non si canta messa”


Ci aveva creduto tanto. Si era speso parecchio per il partito che aveva fondato, ma dopo tante battaglie e tante rinunce, alla fine Gianluigi Paragone ha dato le sue “dimissioni irrevocabili” da segretario di Italexit, il partito che era contro l’Europa e tutto quello che rappresentava dal punto di vista economico. Il giornalista ed ex deputato aveva fondato il partito tre anni fa, tanto che alle del 2022 aveva preso poco meno del 2% dei voti, restando fuori dal Parlamento. Addio quindi alla politica e a tutto quello che ne consegue: “Quando si esce dal Parlamento diventa una scelta. Era una sfida impossibile: un partito nuovo che si reggeva sulle mie spalle. Eppure da soli siamo arrivati al 2%“, dice con tono affranto Paragone a La Stampa.
Gianluigi Paragone ex segretario del partito Italiaexit (Ansa Notizie.com)


Dice di non essersi pentito, Paragone di aver scelto questa strada a suo tempo, anzi per lui è stata una vera remissione economica, ma l’ha fatto perché ci credeva tanto e voleva andare avanti con le sue idee, ma niente, non è servito a granché: “Se sono pentito? Rifarei tutto, è stata un’avventura entusiasmante“. E chi l’ha sempre accusato di aver fatto i soldi con questo ingresso in politica, quasi si arrabbia: “Scherza? Basta guardare il mio 740 prima dell’entrata in politica. Guadagnavo più da giornalista”. E probabilmente, quello tornerà a fare anzi lo fa già adesso, scrivendo per Libero e il Tempo.


“Siamo nati come partito del dissenso, ora quello spazio non c’è più…”


Il momento in cui Gianluigi Paragone parlava da segretario di Italiexit (Ansa Notizie.com)


Una scelta dolorosa, quella di Gianluigi Paragone, per come ne parla, ma anche liberatoria per tutto quello che è successo in quest’ultimo anno e mezzo, da quando ci sono state le elezioni e il suo partito e lui stesso è rimasto fuori dal Parlamento. “Quando ho detto dell’addio? Venerdì sera, in direzione. Online perché non possiamo pagare il viaggio a tutti. Iscritti? Qualche centinaio. Certo, fuori dalle competizioni elettorali l’entusiasmo scende. È un partito fortemente leaderista, come tutti ormai”.


Le parole non sono state molte, anzi poche ed espresse in maniera molto chiara, anche se è stata una sorpresa per tutti a quanto pare: “Il motivo dell’addio? Siamo nati come partito del “dissenso” , sull’onda euroscettica e delle proteste contro il Green pass. Ora quello spazio nel centrodestra non c’è più“. Le reazioni sono state di gran dispiacere, anche perché tanti si sono aggregati a questo partito proprio perché c’era lui, un giornalista affermato e comunque un ex deputato battagliero: “Sono dispiaciuti. Abbiamo fatto una traversata epica, ne siamo orgogliosi, non c’è dissapore. È il tempo della vita che cambia, ora tocca a loro la prova di maturità“. E infine sul motivo del perché proprio adesso lascia tutto e tutti e Paragone è sincero come non mai: “Senza soldi non si cantano messe. E poi alla vigilia della Europee questa maggioranza ha votato contro il Mes, qualcosa di simbolico. Una decisione pesantissima, un atto ostile nei confronti dell’Europa. Devo riconoscere un grande coraggio a FdI e alle Lega“.


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Azione, Costa: “Con mia norma nessun bavaglio all’informazione”

Il senatore di ‘Azione’, Enrico Costa, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “L’Unità” in cui si è soffermato sulla sua norma 


Per Enrico Costa non ci sono assolutamente dubbi: il tema che riguarda l’emendamento può essere considerato il miglior bilanciamento possibile per cercare di garantire il diritto all’informazione. Ovviamente con l’obiettivo di salvaguardare la presunzione di innocenza. Lo ha ribadito nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni del quotidiano “L’Unità”. Nel corso della stessa il senatore del partito ‘Azione‘ si è soffermato anche su altro.
Il senatore di Azione, Enrico Costa (Ansa Foto) Notizie.com


Proprio Costa, per chi non lo sapesse, è colui che ha firmato la norma tanto discussa. La stessa che, come riportato dai giornalisti, è stata definita come la nuova “legge bavaglio“. Proprio quest’ultima, infatti, è stata approvata in prima lettura alla Camera. La stessa che tende a proibire la pubblicazione del testo delle ordinanze di custodia cautelare.


Azione, Costa: “Apprezzo le parole di Santalucia”




Sempre nel corso dell’intervista si è voluto soffermare anche sulle ultime dichiarazioni che ha rilasciato il numero uno dell’Anm, Giuseppe Santalucia. Parole che, lo stesso Costa, ha apprezzato moltissimo e lo ha spiegato in questo modo: “Le sue dichiarazioni rappresentato una ricostruzione corretta“.
Il senatore di Azione, Enrico Costa (Ansa Foto) Notizie.com


Sempre soffermandosi su Santalucia ha dichiarato: “A differenza di altri suoi colleghi posso dire che Santalucia ha ammesso che il contenuto delle ordinanze potranno continuare ad essere rese pubbliche. Anche perché c’era una diversa disciplina. In questo caso, infatti, ne ha spiegato anche le sue ragioni”. 


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Doppio terribile incidente nelle ultime ore, sangue sulle strade italiane

Un doppio terribile incidente mortale nelle strade italiane, sinistri che si sono verificati nelle ultime ore: purtroppo ci sono delle vittime 


Le notizie che arrivano dal Sud sono a dir poco drammatiche. In due differenti città ci sono stati altrettanti incidenti mortali. Il primo si è verificato nella serata di ieri sulla strada che collega Trani e Corato (in provincia di Bari). Purtroppo il bilancio è tragico: sono almeno due le persone che hanno perso la vita ed altre tre sono rimaste ferite in maniera molto grave. Ad essere rimasti uccisi i due conducenti delle rispettive automobili. Si tratta di un 37enne e di un uomo di 82.
Doppio terribile incidente mortale nelle ultime ore (Ansa Foto) Notizie.com


Lo scontro tra le due vetture è stato a dir poco violento. A bordo della prima auto viaggiava la moglie della vittima (anche lei stessa età del compagno), il figlio della coppia ed un nipote (1 e 6 anni) che sono rimasti feriti. In merito a questo incidente è rimasta coinvolta anche una terza auto: gli occupanti della stessa sono rimasti feriti in maniera lieve con qualche contusione, non sono in pericolo di vita.


Incidenti mortali a Trani ed Acireale, ci sono delle vittime




L’altro terribile incidente si è verificato nel territorio di Acireale. Vittima una giovane ragazza di soli 18 anni. La vittima, nativa di Taormina ma residente a Calatabiano, è morta la scorsa notte. Un incidente che si è verificato sulla 114. Nel terribile impatto che ha visto come protagonisti una Peugeot 206 e un furgone che trasportava pesce sono rimaste ferite cinque persone. Subito è scattato l’allarme con l’arrivo del 118. Il personale medico, però, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Doppio terribile incidente mortale nelle ultime ore (Ansa Foto) Notizie.com


Sono stati del tutto inutili i tentativi di poterla rianimare. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri che hanno avviato le prime indagini e rilievi del caso. Le persone rimaste ferite sono state portate negli ospedali di Acireale e Catania. La vittima viaggiava nell’auto insieme ad altre tre persone (tutte sue coetanee). Mentre nel furgoncino erano presenti due persone.


Secondo quanto riportato dalle ultime indiscrezioni pare che la vettura della giovane avesse invaso la corsia opposta scontrandosi con il furgone. Anche in questo caso l’impatto è stato terribile. Non sono state rese note le generalità della 18enne morta.


 


 


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Tivoli, incendio all’ospedale: cosa ha provocato il rogo? Il punto sulle indagini

Una tragedia tutta da chiarire, quella che ha colpito l’ospedale di Tivoli dopo le 23 di venerdì 8 dicembre. 3 le vittime del rogo, danni ingenti al pronto soccorso e ad altre parti del nosocomio. Si indaga per omicidio plurimo colposo e incendio colposo. Si cercano le cause che hanno fatto divampare le fiamme


Dopo il fuoco, dopo il fumo inalato che è costato la vita a 3 persone, dopo la notte di paura e angoscia che ha colpito il popoloso comune di Tivoli alle porte della Capitale, dopo ore ed ore di lavoro duro per domare le fiamme che hanno avvolto l’ospedale della cittadina, ora è il tempo di fare chiarezza e capire davvero cosa abbia scaturito il rogo e come mai sia riuscito a dilagare tanto facilmente.
Incendio ospedale Tivoli, a che punto sono le indagini?, foto Ansa


I primi rilievi hanno permesso di appurare alcuni elementi cardine per la ricostruzione. Le fiamme all’ospedale San Giovanni Evangelista sono partite dall’esterno, dal retro della struttura, come ha spiegato il procuratore capo Francesco Menditto parlando dell’incendio nella struttura sanitaria e come ha anche sottolineato ai nostri microfoni il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti nell’intervista esclusiva, che ci ha rilasciato alla fine della giornata di ieri.


Tivoli, incendio all’ospedale: cosa ha provocato il rogo? Il punto sulle indagini


Incendio all’ospedale di Tivoli


3 anziani pazienti hanno perso la vita nella tragica vicenda: si tratta di un uomo di 86 anni e di due donne, una di 84 anni e l’altra di 86 anni.


Due delle vittime secondo quanto è trapelato fino a questo momento,  sono morte durante le operazioni di soccorso, mentre la terza persona sarebbe  morta deceduta  il trasporto. “Nessuno è morto tra le fiamme”, ha spiegato Menditto. Ma ulteriori dettagli verranno svelati dall’autopsia sui corpi, prevista per domani. “Una delle tre vittime era ricoverata in medicina di urgenza e due in medicina generale”, ha aggiunto il procuratore, spiegando che “alcune aree di interesse per le indagini sono state sequestrate”. Sull’incendio è stato ovviamente aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Le indagini sono condotte dalla polizia e coordinate dalla procura di Tivoli. Ma sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i militari dell’Arma, e la polizia scientifica. Tutte le le immagini delle telecamere interessate alla zona, sono state sequestrate per dettagliare meglio l’accaduto.


Ma cosa ha provocato il rogo? Da dove è partito l’incendio? Le fiamme sono divampate da rifiuti sanitari stoccati all’esterno delle mura perimetrali, ma comunque sempre all’interno dell’edificio ospedaliero. Il fuoco poi si è inoltrato dentro la struttura, fino ad arrivare in pronto soccorso. Qui il fumo ha invaso tutto. “Abbiamo acquisito numerose immagini dall’impianto di videosorveglianza – ha spiegato il procuratore Menditto – da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e che ci permettono di escludere al momento il dolo”. “Cercheremo di capire quali sono le cause e trovare le soluzioni”, aveva aggiunto   il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, arrivato ieri mattina a Tivoli. Alla domanda se il sistema antincendio abbia funzionato, Rocca aveva  spiegato: “Dobbiamo capire quello che è accaduto e come si sono propagate le fiamme. La polizia scientifica darà l’esito e le valutazioni per capire quale sia la natura e cosa sia successo”.


 


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Polemiche in città, distrutto carro armato ‘pacifista’ di Natale

Non sono assolutamente mancate le polemiche in città dopo che è stato distrutto il carro armato ‘pacifista’ di Babbo Natale 


L’obiettivo di Lorenzo Lunati, creatore di questa opera d’arte, era quello di trasmettere un messaggio di pace. Anche se non per tutti è stato così. Anzi. c’è decisamente chi è andato oltre ed ha ben pensato di distruggere comunque una opera d’arte. Oramai a Modena non si sta parlando d’altro se non della distruzione di un carro armato molto particolare. Ovvero quello ‘pacifista‘ di Babbo Natale. L’opera è stata danneggiata dopo che da qualche giorno era stata messa in esposizione in piazza XX settembre.
Carro armato pacifista (Foto Facebook) Notizie.com


Il tutto contornato da alberi di Natale, luci, presepe e tutto l’occorrente per rendere magico il periodo natalizio. Ed invece qualcuno ha distrutto volontariamente il carro amato (con la ‘r’ volutamente cancellata). Successivamente è stato identificato da parte della Questura. Non sono assolutamente mancate le polemiche in merito a questa opera d’arte, ma arrivare addirittura a distruggerlo ce ne vuole. Una scelta, quella di esporla, che non ha messo d’accordo tutti.


Modena, distrutto il carro a(r)mato pacifista di Natale: polemiche




L’uomo in questione, secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali, si sarebbe aggrappato al “cannone” causando una crespa. Subito sono intervenuti gli agenti che lo hanno portato in Questura e posto sotto interrogatorio. Non si tratta affatto del primo episodio del genere che fa discutere la città di Modena. Basti pensare che due anni fa fece molto scalpore il ‘Babbo Natale in tutù’. In quella occasione, per il centrodestra, era davvero troppo visto che avevano pensato ad una figura natalizia effeminata.
Carro armato pacifista (Foto Facebook) Notizie.com


In questo carro armato (carro amato) ci sono dei pacchi dono che tendono a rappresentare i Paesi che si trovano oggi in guerra. Non solo Ucraina ed Israele, ma a tantissimi conflitti che ci sono nel mondo e che molto probabilmente nessuno neanche sa. Una opera d’arte che si è trasformata anche in una questione politica lo locale.


In primis Fratelli d’Italia ha mostrato il proprio dissenso a tutto questo grazie alle parole da parte del presidente Ferdinando Pulitanò ed anche dal presidente cittadino Luca Negrini. Questi ultimi hanno definito il tutto come una scelta davvero “infelice”.


 


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Molesta e palpeggia due ragazze al cinema, interviene la polizia

Molesta e palpeggia due ragazze al cinema, interviene la polizia che lo arresta: sotto shock le vittime 


Una serata che, fino a quel momento, sembrava tranquilla si stava per trasformare in un vero e proprio incubo. Ed a dire il vero per due ragazze lo è stato visto che hanno vissuto attimi che difficilmente potranno mai dimenticare. Ci troviamo a Perugia, all’interno di un noto cinema della città umbra, dove due ragazze appunto hanno subito violenza sessuale da parte di un uomo.
Violenza sessuale al cinema (Pixabay Foto) Notizie.com


Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che quest’ultimo fosse in evidente stato di ebbrezza. In due momenti diversi avrebbe insistito e costretto le due ragazze a cambiare il posto. Con tanto di molestie e palpeggiamenti. Troppo per le due vittime ed anche per il resto delle persone che si trovavano in quel posto.


Perugia, palpeggia e molesta due ragazze al cinema: arrestato 40enne




Immediato l’allarme con l’arrivo da parte della polizia che è intervenuta. Alla vista delle forze dell’ordine l’uomo avrebbe iniziato a spingerli e strattonarli (con tanto di minacce di morte). Con una certa difficoltà gli agenti sono riusciti a bloccarlo e, successivamente, arrestarlo. La ragazza ha raccontato di essere stata avvicinata dall’uomo mentre stava guardando il film.
Violenza sessuale al cinema (Pixabay Foto) Notizie.com


Approfittandone del buio. Lo stesso racconto arriva da parte dell’altra vittima. Per il molestatore (un 40enne) si sono aperte inevitabilmente le porte del carcere di Capanne. Ora è in attesa dell’udienza di convalida. Le accuse nei suoi confronti sono gravi visto che si para di violenza sessuale e resistenza a Pubblico Ufficiale.


 


 


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Morte Regeni, svolta in arrivo: l’annuncio dei genitori di Giulio

Sono ormai trascorsi quasi otto anni dalla morte di Giulio Regeni e la svolta sembra essere molto vicina. L’annuncio dei genitori in un’intervista a ‘La Repubblica’.


A gennaio saranno otto anni dalla morte di Giulio Regeni e la svolta sembra essere molto vicina. A confermarlo sono i genitori in una intervista a La Repubblica. “Finalmente il processo potrà iniziare – sottolineano Paola e Claudio dopo il rinvio a giudizio dei tre agenti della National security egiziana del 4 dicembre scorso – lo abbiamo sempre sperato ed ora le verità è più vicina“.
I genitori confermano che la verità per Giulio è vicina – Notizie.com – © Ansa


“In questi anni abbiamo avuto alti e bassi – confermano i due – ma anche momenti di sconforto e e di speranza. Alla fine, però, è prevalsala volontà di andare avanti e continuare a lottare per arrivare alla verità e alla giustizia per Giulio“.


“Ci aspettiamo un processo giusto”


I genitori si aspettano un processo giusto – Notizie.com – © Ansa


I genitori del nostro connazionale confidano di aspettarsi “un processo giusto che stabilisca la responsabilità sulle torture e l’uccisione di Giulio. Ma ci aspettiamo anche che la politica stia dalla parte dei cittadini che chiedono l’applicazione dei principi costituzionali e la tutela dei diritti costituzionali e universale“.


Nonostante questo, alcuni Comuni stanno togliendo gli striscioni per Giulio. “Su questo siamo molto rammaricati – confermano Paola e Claudio – nostro figlio ha subìto tutto il male del mondo e la tortura è un crimine contro l’intera umanità. Al Sisi? Se viene a Roma per consegnarci gli effetti personali di Giulio siamo disponibili ad incontrarlo. Non ci siamo mai sottratti a nulla“.


“Verità vicina, ma percorso ancora tortuoso”


Per i genitori di Giulio il percorso potrà essere tortuoso – Notizie.com – © Ansa


I genitori di Giulio sperano di arrivare in tempi brevi alla verità, ma sono anche consapevoli che il percorso “potrebbe essere ancora molto tortuoso. Soprattutto in questa fase non possiamo permetterci di fermarci o distrazioni. Continuiamo a rivendicare il diritto alla verità per nostro figlio, per noi, ma anche per tutti“.


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Anna Paola Concia: “Che ferocia da destra e anche sinistra…”

L’attivista e figura di spicco Lgbt parla e spiega le sue motivazioni sul dietrofront di Valditara


E’ andata via dall’Italia, lo fa spesso perché in Germania c’è la moglie, ma stavolta Anna Paola Concia lascia il suo paese con un pizzico d’amarezza in più. Era stata scelta dal ministro Valditara per dirigere, insieme ad altre due persone, il progetto “Educare alle relazioni” da portare nelle scuole e per contrastare la violenza sulle donne, ma il suo nome e la sua candidatura ha creato polemiche a non finire e il dietrofront del ministro in appena due giorni le ha lasciato tantissima amarezza e al quotidiano La Repubblica ha spiegato: “Mi ha chiamato Valditara, con lui abbiamo un rapporto di stima, era dispiaciuto. Una minoranza silenziosa di destra e di sinistra ha alzato un muro“.
Anna Paolo Concia l’attivista Lgbt (Ansa Notizie.com)


Una candidatura, la sua, che ha creato polemiche infinite da destra fino anche a sinistra, lei che era stata parlamentare del Pd e comunque, Anna Paola Concia, resta una donna di sinistra. “A destra evidentemente non sopportavano una donna lesbica e femminista in questo ruolo. Anche a sinistra non piace il fatto che io sia una donna del dialogo, ho sempre costruito ponti e non muri, non ho pregiudizi, è una delle ragioni per cui non sono più in Parlamento“.


“Sono dispiaciuta perché mi ero messo a disposizione di una richiesta sincera”


Il ministro Giuseppe Valditara ha dovuto fare dietrofront su Anna Concia (Ansa Notizie.com)


Tante, troppe pressioni per il ministro Valditara: “Sì, lo hanno sottoposto a pressioni tremende che non poteva eludere“. Qualcuno rimprovera al primo dirigente del dicastero dell’Istruzione una mancanza di coraggio: “Non so, ci sono stata in un partito e so che è complicato, magari ti mettono di fronte ad un aut aut. Come era nato tutto? Da sette anni ho portato nel nostro Paese Didacta Italia, lo spin off di Didacta in Germania, l’evento più importante del mondo sulla formazione degli insegnanti. A marzo hanno partecipato 30 mila insegnanti italiani. Il ministero è il mio partner principale in questo lavoro, abbiamo un rapporto consolidato“.


Nessuno però, a quanto dice la stessa Concia, e lei sostiene anche da parte di Valditara, si sarebbe mai aspettato una reazione così veemente da parte di entrambe le parti politiche, da destra e sinistra: “No e neanche lui, una roba così feroce no. Per fortuna sono una signora di 60 anni, strutturata, con una moglie meravigliosa. Sono dispiaciuta perché mi ero messo a disposizione di una richiesta sincera, per il Paese, per dare una mano e una risposta a questa ennesima tragedia che è stata il femminicidio di Giulia Cecchettin“. Anche la moglie di Anna Concia è rimasta sbalordita da tutta questa cattiveria: “Zerman e suor Alfieri? Sì, poverine, pure loro erano sconcertate. Ci hanno criticato a prescindere, hanno giudicato le nostre persone. Che poi mica andavamo noi nelle scuole a parlare“


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