Mentre in Cina rallenta l’attività manifatturiera, sui mercati - stando quantomeno
all’apertura di oggi - sembra voler riprendere il reflation trade. Le antenne restano
intanto rivolte alle componenti energetiche, il cui rally rischia di frenare la ripresa.
La Cina conferma la frenata del manifatturiero
Mentre Evergrande ha mancato anche il secondo appuntamento con il pagamento della
cedola su un bond in dollari, l’azionario cinese resta a galla grazie alla decima iniezione di
liquidità consecutiva da parte della PboC. Il tutto alla vigilia delle festività di ottobre, che
vedranno i mercati chiusi per una settimana. Festività che molto probabilmente
impediranno all’attività economica cinese, al netto delle altre variabili, di rimbalzare il
prossimo mese, dopo che a settembre - sul fronte della manifattura - la frenata è stata
evidente. Se il Pmi non manifatturiero ufficiale si è infatti attestato a 53.2 punti, in forte
recupero rispetto ai precedenti 47.5, l’omologo dato Pmi manifatturiero è sceso
inaspettatamente a 49.6 dal precedente 50.1, scivolando - per la prima volta da febbraio
2020 - in contrazione. Produzione, nuovi ordini, vendite all'esportazione.. tutte voci che
hanno messo a segno un calo, strette fra contagi, costo dei materiali più elevato, colli di
bottiglia nella produzione e razionamento dell'elettricità. Debole anche l'occupazione,
scesa per il sesto mese consecutivo. Meglio ha fatto il dato Pmi manifatturiero Caixin, un
indicatore privato più legato alle imprese medio-piccole che non ai giganti statali, salito a
settembre a 50 punti dopo i 49.2 del mese precedente.
Giappone: dati macro poco confortanti, ma la BoJ conferma il suo sostegno
Sul fronte macro hanno poco da rallegrarsi anche i giapponesi. La produzione industriale
ad agosto ha registrato una flessione per il secondo mese consecutivo (-3,2% m/m), con
le restrizioni legate al Covid negli altri Paesi asiatici che hanno creato problemi alle
forniture per i produttori automobilistici già alle prese con la carenza di chip. Le vendite
al dettaglio, sempre ad agosto, sono calate per la prima volta in sei mesi, e anche le
indicazioni giunte dal mercato immobiliare hanno segnalato flessioni o, comunque, dati
inferiori alle stime. Mentre sul piano politico il Paese attende che l'ex ministro degli esteri
Fumio Kishida prenda la leadership, il numero uno della Bank of Japan - Kuroda - ha
detto che qualunque politica fiscale, normativa o di altro tipo possa perseguire il nuovo
governo, la banca centrale manterrà il suo massiccio stimolo per sostenere la ripresa.
Componenti energetiche osservate speciali
Ieri sul fronte prezzi è stata una giornata di parziale tregua, ma è indubbio come il
recente rally delle materie prime energetiche (gas naturale, carbone, petrolio…)
rappresenti un grosso rischio sotto tanti punti di vista. Se aumentano i costi per le
aziende prima o poi si avrà inflazione, e i blackout - al momento solo in Cina - finiranno
per impattare sulla produzione e, se continuano abbastanza a lungo, sull'occupazione e il
ciclo. In proposito, è interessante notare come la variazione del prezzo del petrolio (a
destra) sia fortemente correlata al ciclo delle principali economie (a sinistra).