Per gli americani è il giorno più lungo, per tutti resta il D-Day, la svolta definitiva al conflitto mondiale e che cambierà per sempre il futuro dell’Europa e degli equilibri mondiali
Lo sbarco in Normandia è ricordato da tutti come un momento epico nella lotta per la liberazione dell’Europa dal nazismo, l’operazione più incredibile anche soltanto pensata da una mente umana, per tattica, strategia, preparazione e mezzi profusi. Ma fu anche un momento di grande violenza, di migliaia di uomini sacrificati per un’impresa quasi impossibile, ma resa alla fine possibile proprio grazie al coraggio e all’eroismo di altre migliaia di uomini, di giovani soldati che non si sono arresi a un destino segnato.
Inizia lo sbarco – Notizie.com –
Le truppe per la maggior parte erano americane e inglesi, ma parteciparono anche soldati canadesi, francesi, polacchi, belgi, greci, cecoslovacchi, australiani, olandesi, neozelandesi e norvegesi. La più grande concentrazione di uomini e mezzi mai messi in campo per una sola operazione militare. Al comando supremo dell’operazione c’era il generale americano Dwight D. Eisenhower, che sarebbe poi diventato Presidente degli Stati Uniti dal 1953 al 1961, con al suo fianco il generale inglese Bernard Law Montgomery.
Il Giorno più lungo
L’operazione è preparata in gran segreto da mesi. Migliaia e migliaia di soldati, di mezzi da sbarco, navi e aerei sono pronti a partire per la più grande operazione militare nella storia delle guerre mondiali. Tutto è stato accuratamente preparato, operazioni dissuasive, attacchi civetta in altre zone della Francia, falsi messaggi radio inviati apposta per essere intercettati dai tedeschi e così depistati, ma forse nessuno immagina davvero cosa sarà e cosa rappresenterà l’“Operazione Overlod”. E neanche gli ufficiali tedeschi credono che, quello accaduto due anni prima, quando gli alleati avevano tentato già uno sbarco a Dieppe (circa 100 chilometri più a est) che fu respinto con gravi perdite, rappresenterà la più grande fonte d’informazioni che si riveleranno decisive per il successo del D-Day. All’una di notte inglese salperà la prima nave da guerra dal porto inglese, nel frattempo i primi paracadutisti incursori si sono già lanciati oltre le linee nemiche per aprire la strada ai compagni che tra qualche ora daranno l’assalto alle spiagge della Normandia, scelte strategicamente dal comando alleato. Il cielo minaccia ancora pioggia, il mare è ancora molto mosso, ma quella finestra di relativo miglioramento che i meteorologi segnalano si rivelerà decisiva nell’effetto sorpresa per gli ufficiali tedeschi che oramai non si aspettavano più lo sbarco. Ma alle 6:30 del 6 giugno 1944 i soldati tedeschi di guardia, asserragliati nei bunker lungo tutto quel tratto di costa nel nord della Francia, non potranno fare altro che lanciare l’allarme e prepararsi a una disperata difesa.
Lo sbarco dei soldati sulle spiagge della Normandia – Notizie.com – Foto Capa
Le cinque spiagge scelte
Utah, Omaha, Gold, Juno e Sword, sono questi i nomi in codice scelti per segnalare i tratti di costa dove dovranno sbarcare le truppe alleate. Una manovra a tenaglia che dovrà sorprendere e costringere subito alla ritirata le truppe tedesche. Su Utah, assegnata agli americani, dirige la 4ª divisione di fanteria, su Omaha, sempre degli statunitensi, puntano la 1ª divisione di fanteria e il 115° e il 116° reggimento della 29ª divisione di fanteria, su Gold, inglese, la 50ª divisione di fanteria e il 47° reggimento Royal Marines, su Juno la 3ª divisione di fanteria canadese, su Sword la 3ª divisione di fanteria britannica e la 1ª unità commando Kieffer francese. Il resto è storia, soltanto il grande coraggio, l’eroismo di migliaia di soldati alleati riuscirà a portare a termine un’operazione che sarà dichiarata conclusa soltanto dopo 15 ore di furiosi combattimenti, lasciando sul campo oltre 10mila morti tra gli alleati, la maggior parte dei quali decimati ancora prima di mettere piede sulle famigerate spiagge scelte per lo sbarco.
Dopo 15 ore di combattimento lo sbarco è concluso – Notizie.com –
Il sacrificio degli americani
Soprattutto per gli americani sbarcati a Omaha sarà davvero il giorno più lungo. Soltanto su quella spiaggia troveranno la morte quasi duemila giovani soldati falciati irrimediabilmente dalle mitragliatrici nemiche oltre che quasi tremila feriti, in media un caduto ogni 3 secondi, un ferito ogni 1,5. Un tributo di sangue altissimo che ha comunque contribuito a cambiare per sempre la storia del mondo, perchè lo sbarco in Normandia, il D-Day, sarà l’inizio della fine del regime nazista di Hitler. Allo sbarco parteciparono all’incirca 156.000 soldati, che impiegarono 1.213 navi da guerra, 736 navi appoggio, 864 navi da carico e 4.126 mezzi da sbarco. Circa 11 mila aerei parteciparono all’operazione. E 13 mila paracadutisti furono lanciati dietro le linee nemiche la notte prima dello sbarco.
Le spiagge dello sbarco oggi – Notizie.com – Ansa foto
Da una settimana sono cominciate le commemorazioni che celebreranno gli 80 anni dallo storico sbarco: 6 giungo 1944-6 giugno 2024. Il numero dei veterani britannici, americani, canadesi e francesi ancora in vita, che ogni anno comunque si recano su quelle spiagge per ricordare i loro compagni caduti, sta rapidamente diminuendo, ma chi è ancora in vita anche questa volta non ha voluto mancare all’evento, perchè soltanto chi quel giorno era imbarcato su quelle navi e ha provato a sbarcare su quelle spiagge sa cosa vuol dire coraggio ed eroismo, ma anche terrore e paura.
L'articolo 6 giugno1944: ottant’anni fa lo sbarco in Normandia che cambiò la storia del mondo proviene da Notizie.com.
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