Migranti, la Corte Costituzionale dell’Albania dà ok ad accordo Meloni-Rama

I magistrati albanesi, dopo aver visionato e verificato la documentazione, hanno deciso di respingere il ricorso presentato dai deputati del Pd





Via libera. Tutto regolare e niente da dire. La Corte costituzionale di Tirana, secondo quanto si viene  a sapere da fonti di giornali dell’Albania, ha dato il via libera e il nulla osta al Trattato con l’Italia sui migranti. Tanto aveva fatto discutere l’accordo in patria, con il partito dell’opposizione che cavalcava l’onda delle proteste e dei dubbi della popolazione albanese che non accettava di buon grado l’accordo tra le due nazioni e soprattutto tra i due Premier Meloni e Rama.
Il presidente albanese Rama con il Premier italiano Giorgia Meloni (Ansa Notizie.com)


I magistrati della Corte Costituzionale hanno così respinto il ricorso di costituzionalità che alcuni deputati del Pd albanese avevano presentato a dicembre. I giudici della Corte Costituzionale albanese hanno spiegato la loro decisione e anche le valutazioni che hanno fatto sull’accordo tra Italia e Albania in una conferenza stampa. Ci hanno tenuto a precisare che la loro valutazione non ha nulla di politico e che sono state visionate tutte le carte che erano in loro possesso e non hanno riscontrato alcuna irregolarità.


Le motivazioni della Corte albanese. Ora si attende l’ok dell’Europa


Alcuni migranti bloccati in mezzo al mare (Ansa Notizie.com)


Dunque, il trattato, almeno per la Corte Costituzionale albanese non presenta alcun vizio di forma e nessuna irregolarità dal punto di vista normativo. Tutto, insomma, è stato fatto per bene, almeno a sentire il parere dei giudici albanesi che hanno motivato così la loro decisione: “La Corte ha valutato che il “protocollo sulla migrazione” non stabilisce confini territoriali e neppure altera l’integrità territoriale della Repubblica d’Albania, pertanto non costituisce un accordo relativo al territorio dal punto di vista fisico”. E’ una parte importante della nota ufficiale dei magistrati della Corte.


Ma non è tutto, c’è di più, anche perché la stessa Corte “ha valutato che nelle due zone in cui agisce il protocollo, si applica il diritto albanese, oltre al diritto italiano” e anche che “la Corte ha constatato che per i diritti e le libertà umane opera una giurisdizione duplice, il che significa che la giurisdizione italiana nelle due zone in questione non esclude la giurisdizione albanese“. Per quanto riguarda l’accordo, poi, ovvero quello siglato davanti a tutti tra il Premier albanese Rama e quello italiano Meloni, “non crea nuovi diritti e libertà costituzionali e non impone restrizioni aggiuntive ai diritti e alle libertà umane esistenti, al di là di quanto previsto dall’ordinamento giuridico albanese“. Insomma, ora mancherebbe solo il visto e il via libera da parte dell’Europa. E chissà che non venga poi emulato da altri stati europei che guardano con interesse quanto hanno sottoscritto Italia e Albania.


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