In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi: quest’ultimo ha parlato della vicenda che vede come protagonista anche Gennaro Sangiuliano
Vittorio Sgarbi-Gennaro Sangiuliano, atto…infinito. Si continua nuovamente a parlare della vicenda che ha scatenato il mondo della politica. In particolar modo quella relativa al governo dopo le polemiche di questi ultimi giorni. Il sottosegretario alla Cultura, al noto quotidiano italiano, si è soffermato a parlare della vicenda ‘Antitrust‘ che lo vede maggiormente coinvolto. Ovvero ai convegni a cui viene invitato, con ottimo ricompenso economico.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Il controllo del Garante è benedetto. Sono felicissimo, non potranno che giungere alla mia stessa conclusione: che ogni mia attività è tutelata dall’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di manifestare il proprio pensiero, puro esercizio del mio diritto di autore. Lo hanno già stabilito con una pronuncia di maggio, lo ribadiranno“. Fa sapere che nel caso in cui dovesse arrivare uno stop allora non perderebbe altro tempo e si dimetterebbe dal proprio incarico.
Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi (Ansa Foto) Notizie.com
Poi ha continuato dicendo: “Qui per assurdo si fa passare uno che lavora per il colpevole. Ma io sono l’unico competente a parlare di Giotto o di Mantegna: invitano Sgarbi, non il sottosegretario. Pagamenti? E perché non dovrebbero? I famosi 300 mila euro in 9 mesi li ho guadagnati, mica rubati.
Anche la Milanesiana, che è di mia sorella, mi paga. Cacciari mica ci va gratis? Non ho una ditta di restauri, non gestisco la biglietteria di un museo. Una conferenza o un libro non sono in conflitto con la tutela e la conservazione del Colosseo o degli scavi di Pompei. Io non vendo niente, soltanto idee“.
Sgarbi sbotta su Sangiuliano: “Non gli parlo più”
Un rapporto, quello suo e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano arrivato, oramai, ai minimi storici. Tanto è vero che non ci sono più contatti. Nemmeno dal punto di vista del lavoro: “Non gli parlo, non ho niente da dire a uno che mi segnala sulla base di una denuncia anonima. Pochi giorni dopo mi manda a Bologna al suo posto per la faccenda della Garisenda. “Vai tu, Vittorio, sei il migliore”.
Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi (Ansa Foto) Notizie.com
Doveva parlare con me, prima. Poi dice che mi terrà lontano, che combino guai. Quando in teatro parlavo su Caravaggio e Pasolini pensava che lo facessi gratis? Denuncia? Ho scoperto anche chi è il corvo. Si è tradito dalla sua firma che ho riconosciuto. Lavorava con me ai tempi di Rinascimento e poi sparì. La madre disse che era in coma, invece era agli arresti domiciliari per truffa. Si chiama Da…“.
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