La candidatura dell'ex presidente Trump potrebbe mettere immediatamente a repentaglio sia la corsa presidenziale che il controllo del Congresso per i repubblicani, sulla base degli exit poll e dei risultati di medio termine.
- Perché è importante: i repubblicani devono affrontare continue pressioni per nominare candidati marginali alle primarie, il che continua a costare al partito il Senato.
Cosa sta succedendo: Trump è un'arma a doppio taglio, scrive Josh Kraushaar di Axios.
- Trump assorbe un'affluenza massiccia dalla parte del GOP, ma è un'epica macchina per l'affluenza alle urne democratiche.
- Ed è una svolta per gli elettori indipendenti, che hanno sostenuto i Democratici a metà mandato di quest'anno contro ogni aspettativa.
Guarda la mappa elettorale nel 2024.
- I repubblicani hanno una grande apertura per riconquistare il Senato: i democratici detengono 23 dei 33 seggi al Senato nel 2024. Ma il GOP ha bisogno di candidati eleggibili negli stati oscillanti.
- Questa elezione ha mostrato che Trump e candidati simili a Trump respingono gli elettori indipendenti in posizioni eminentemente vincibili.
Cosa stiamo guardando: con Trump in corsa, la pressione per sostenerlo alle primarie - o affrontare le conseguenze - sarà intensa e onnipresente.
- Dato il predominio degli attivisti nelle primarie, ci sono buone probabilità che ci siano più candidati tipo Dr. Oz.
Cosa stiamo ascoltando: gli agenti repubblicani temono che Trump sia così danneggiato dall'elettorato elettorale generale che potrebbe perdere contro un democratico, anche durante una recessione.
- Un'altra paura che hanno gli agenti del GOP: se Trump perde alle primarie, potrebbe sabotare il vincitore candidandosi come candidato di terze parti o distruggendo incessantemente il candidato vincitore e spegnendo i suoi elettori.
Ingrandisci: nel '24 i Democratici difenderanno 23 dei 33 seggi al Senato in gioco. Mantenere quei seggi democratici significherà vincere in una zattera di stati rosso e viola:
- Arizona, Maine, Michigan, Minnesota, Montana, Nevada, Ohio, Pennsylvania, Virginia, West Virginia e Wisconsin.
Quali sono le prospettive: in attesa dietro le quinte ci sono un gruppo di candidati allineati al MAGA che potrebbero lottare con gli elettori indipendenti.
- Il deputato Alex Mooney, un conservatore intransigente, sta sfidando il senatore Joe Manchin. Anche il procuratore generale del West Virginia Patrick Morrisey dovrebbe candidarsi, dopo aver perso contro Manchin nella sua ultima elezione.
- In Arizona, il leader del Freedom Caucus Rep. Andy Biggs è spesso pubblicizzato come un potenziale candidato. La sua postura di estrema destra ricorda i due candidati GOP dell'Arizona perdenti nel 2022: Kari Lake e Blake Masters.
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