Quanto costa il POS per i commercianti?

Il nuovo governo vuole alzare a 60 euro la soglia dopo la quale diventa obbligatorio accettare i pagamenti elettronici. Confcommercio e Confesercenti ringraziano puntando il dito contro le commissioni bancarie. Ma i costi per i negozianti sono in calo da anni.

Secondo un'analisi dell'Associazione bancaria italiana (ABI) riferita al 2019, in quell'anno la media delle commissioni sulle transazioni elettroniche in Italia era 1,1 euro, sotto quella europea (I,2 euro). Secondo una direttiva comunitaria, le commissioni dovrebbero essere non più alte dello 0,2 per cento nel caso di utilizzo del bancomat e dello 0,3 per cento quando si usano carte di credito o debito.
Il costo delle commissioni italiane è inferiore alla media europea. 

Per chi usa il circuito Pagobancomat, per esempio, la commissione in media è l'1,40 per cento, quando cinque anni fa si pagava l'1,92 per cento. Per chi sceglie i Pos fissi l'abbattimento dei costi è ancor più sensibile (la commissione scende all'1,27 per cento). Ma anche per gli altri circuiti il calo è stato notevole: dal 2,56 che si agava nel 2017 all'1,66 che si paga adesso. Anche in questo caso la strumentazione fissa (rispetto alla mobile) risulta più economica. 

Secondo il rapporto di Osservatorioconfrontaconti e Sostariffe, la spesa iniziale per il Pos nel 2022 è di 44 euro inferiore rispetto al 2017, e il canone mensile vale in media 11 euro in meno: si tratta di un calo di circa il 63,6 per cento rispetto a cinque anni fa.
Per sostenere i commercianti a dotarsi di Pos, il governo Draghi aveva già previsto delle forme di incentivi predisponendo un credito di imposta dal 30 al 100 per cento a seconda del collegamento al registratore di cassa e della trasmissione dei dati sulle transazioni in tempo reale.

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