Altro flop per il dibattito sul price cap, quello che doveva essere una soluzione al tetto del prezzo del gas di Putin

I leader europei non hanno trovato un consenso sulle misure necessarie a frenare la speculazione sul mercato del gas soprattutto la proposta di un tetto al prezzo del gas importato dalla Russi. E intanto i guadagni alla Russia continuano ad arrivare e il prezzo oscilla senza controllo

E’ già atteso un flop dal vertice europeo sull’energia di oggi, destinato ad essere solo interlocutorio e propedeutico ai due vertici dei leader che si terranno ad ottobre. A far sfumare la speranza di raggiungere un accordo già oggi è proprio la proposta di introdurre un tetto al prezzo del gas (price cap) importato dalla Russia, che non ha trovato ancora condivisione nell’ambito dell’UE, ed anche la tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche.

Fra le misure che hanno già trovato un consenso vi sono:

  • l’imposizione di un tetto massimo di profitto (remunerativo) sulle fonti energetiche rinnovabili che permetta di usare i ricavi in eccesso per misure di sostegno a favore di famiglie ed imprese più fragili (Lettonia, Lituania, Malta, Olanda e Svezia ne contestano però l’obbligatorietà);
  • la riduzione del 5% del consumo energetico nelle ore di punta del giorno (anche qui Belgio, Francia, Polonia, Spagna sono per la non obbligatorietà);
  • la possibilità di sostenere la liquidità delle imprese energetiche colpite dall’estrema volatilità dei prezzi (che mette tutti d’accordo).

da QuiFinanza

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