Alcune, se non la maggior parte, delle democrazie si stanno avvicinando all'essere ingovernabili. Questo accade classicamente quando c'è una crisi finanziaria/economica, un grande conflitto interno e/o un grande conflitto esterno. La storia dimostra che in questi momenti le persone vogliono combattere tra loro e combattere con il leader, il che rende il luogo ingovernabile. In genere nessun leader può avere successo perché è impossibile ottenere un ampio sostegno, ma è necessario un leader forte per ottenere il controllo. Come si riesce di fronte a questa situazione?
Nelle democrazie il popolo deve scegliere tra a) eleggere un forte leader bipartisan che si farà carico di molti compromessi in corso, o b) avere un conflitto interno distruttivo che minaccia la democrazia. In questo post, Ray Dalio analizza sia il caso italiano/Mario Draghi a portata di mano che la dinamica archetipica.
Questo caso a portata di mano sembra "un altro di quei" casi classici in cui la mancanza di disciplina e la leadership frammentata di un paese hanno portato alla combinazione di esso avendo:
- Debiti eccessivi
- Un sacco di conflitti interni
- Un grande conflitto esterno a causa della guerra ucraino-russa
Per rendere le cose più difficili, stanno per accadere aumenti dei tassi di interesse europei, il che renderà maggiori gli oneri del servizio del debito per l'Italia e le cose da combattere. Questo è un caso che vale la pena guardare in quanto è un "canarino in una miniera di carbone" per altri casi a venire. Il prossimo episodio drammatico arriverà domani quando Draghi otterrà il supporto unificato che chiede (piena fiducia) o se ne andrà. Sarà interessante guardare domani e nelle prossime settimane e mesi.
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