Walter De Benedetto, il 49enne aretino divenuto simbolo della battaglia per la liberalizzazione della cannabis a scopo terapeutico, è morto per un arresto cardiaco.
Muore Walter De Benedetto
Malato da anni di una grave forma di artrite reumatoide, era finito sotto processo dopo un blitz dei carabinieri nella sua casa dove coltivava la cannabis perché la dose consentita per legge non era sufficiente a lenire i dolori lancinanti che la malattia gli provocava.
Nell'aprile 2021 arrivò l'assoluzione da parte del gup di Arezzo.
Il processo a De Benedetto per la coltivazione della cannabis
De Benedetto era ricorso all’autoproduzione per supplire alla mancanza di prodotto a base di cannabis che il sistema sanitario non riusciva a garantire in termini quantitativi e qualitativi malgrado fosse in possesso di un piano terapeutico previsto dal medico.
Ad assistere al processo ci saranno militanti antiproibizionisti come Antonella Soldo di Meglio Legale e Matteo Mainardi dell’Associazione Luca Coscioni per manifestare la loro solidarietà a Walter, per rilanciare il digiuno che ha già coinvolto oltre 300 persone e annunciare una lettera ai Ministri Speranza e Cartabia con un appello ai Parlamentari.
La lettera chiede al Ministro Speranza di adeguare le normative nazionali alla cancellazione della cannabis dalla IV tabella della convenzione ONU del 1961. L’Italia ha votato a favore della modifica che riconosce le proprietà terapeutiche della pianta togliendola dalla tabella delle sostanze che necessitano particolare controllo internazionale e quindi nazionale, occorre adesso esser conseguenti nel normalizzare le varie norme attorno alla canapa potenziando la produzione nazionale, facilitandone la prescrizione e l’utilizzo, fino a inserire la cannabis nei Livelli Essenziali di Assistenza.
Al Parlamento, infine, chiedono urgentemente che intraprenda tutte le strade possibili per regolamentazione e decriminalizzazione a partire dalle proposte di iniziativa popolare e parlamentare depositate, alcune già in discussione in commissione.
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